Piemontese Piemontèis | |
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Parlato in | Italia Argentina |
Regioni | Piemonte, eccetto comuni walser di Valsesia e Ossola, Novarese orientale, Novese, Ovadese Orientale, Tortonese e Verbano-Cusio-Ossola (nelle aree arpitane e occitane e nell'Alta Val Tanaro, il piemontese è parlato accanto rispettivamente a francoprovenzale, occitano e ligure) Liguria |
Locutori | |
Totale | 700 000[5] - 2 000 000[6] |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Lingue italiche Lingue romanze Lingue italo-occidentali Lingue gallo-iberiche Lingue galloromanze Lingue gallo-italiche Piemontese |
Codici di classificazione | |
ISO 639-2 | roa
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ISO 639-3 | pms (EN)
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Glottolog | piem1238 (EN)
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Linguasphere | 51-AAA-of
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Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 Tùit j'uman a nasso lìber e uguaj për dignità e drit. A l'han na rason e na cossiensa e a l'han da comportesse j'un con j'àitr con ëspìrit ëd fradlansa. | |
Distribuzione della lingua piemontese in Europa:
Aree dov'è parlato il piemontese (inclusi i comuni in cui la presenza di occitano e arpitano è attestata solamente de iure)
Aree dove il piemontese coesiste con altre lingue (occitano, arpitano ed alemanno) e aree di transizione linguistica (con il ligure e il lombardo) | |
Il piemontese (nome nativo piemontèis, [pjemʊŋˈtɛi̯z]) è una lingua romanza[5][7][8] appartenente al gruppo delle lingue gallo-italiche parlate nell'Italia settentrionale.
Il piemontese è una lingua che possiede caratteristiche lessicali, fonetiche e morfo-sintattiche peculiari, che lo distinguono con una certa intensità all'interno del continuum, e lo differenziano nettamente dall'italiano[9]. È anche lingua di raccordo tra il lombardo e l'occitano.[senza fonte]
Nella regione Piemonte sono utilizzate storicamente ben otto lingue, di cui quella che prende il nome di "piemontese" è l'unica ad essere centrata e racchiusa quasi interamente nel territorio della suddivisione amministrativa. La lingua piemontese è inoltre parte della memoria storica della colonizzazione gringa della pampa argentina.[10] Dal punto di vista genealogico, il piemontese deriva dall'innesto della lingua latina sulle lingue celtiche e celto-liguri dopo l'occupazione romana del Piemonte, con successivi contatti e apporti dalle lingue prossime e da quelle adottate come ufficiali.
Come lingua scritta il piemontese si usa fin dal XII secolo (Sermoni subalpini), ma una vera koinè per uso letterario si è sviluppata solo nel Settecento, epoca che vide la nascita di una letteratura a carattere nazionale che toccò poco per volta tutti i generi: dalla lirica al romanzo, alla tragedia e all'epica.[11] La grafia piemontese si basa sulla tradizione del Settecento; tuttavia dal Novecento gode di una normazione più precisa e completa che ha dato un non piccolo contributo alla stabilità e all'unità della lingua, contribuendo inoltre a codificare anche alcune varietà orali che avevano avuto tradizioni letterarie scarse o assenti.
Pur non essendo regolato ufficialmente da nessuna istituzione, il piemontese è materia di ricerca del Centro Studi Piemontesi - Ca dë Studi Piemontèis, fondato a Torino da Renzo Gandolfo nel 1969, che conduce ricerche sulla lingua, la letteratura e le sue varietà, e organizza i Rëscontr antërnassionaj per attirare allo studio della lingua altri accademici occidentali.