Lo swahili[1][2] (pronuncia: suahìli), oppure suahili, è una lingua bantu, della famiglia delle lingue niger-kordofaniane, diffusa in gran parte dell'Africa orientale, centrale e meridionale. Al 2022, è parlato da 71,4 milioni di parlanti totali[3].
È la lingua nazionale di Tanzania, Kenya, Uganda e Ruanda, nonché una delle sei lingue ufficiali dell'Unione Africana, la lingua ufficiale della Comunità dell'Africa Orientale insieme all'inglese e l'interlingua della Federazione dell'Africa Orientale, che ha come lingue ufficiali l'inglese e il francese. Lo swahili è diffuso anche al di fuori dei paesi in cui è lingua ufficiale, in quanto è usata come lingua d’affari in Burundi e ha molti altri parlanti nella Repubblica Democratica del Congo. Inoltre, essendo lo swahili una lingua storicamente legata al commercio marittimo, ci sono comunità di lingua swahili in molte città portuali anche al di fuori dell'Africa.
L'80% dei parlanti di swahili usa questa lingua come lingua seconda (L2), ragion per cui a livello di parlanti nativi appare molto in basso nelle classifiche ma svetta ai primi posti tra le lingue più diffuse al mondo per numero di parlanti totali, un destino in comune con lingue come l'inglese e il francese. Data la parentela con molte altre lingue Bantu, è la più grande interlingua nativa dell'Africa orientale e una delle interlingue maggiori di tutta l'Africa subsahariana (in quella settentrionale si usa l'arabo moderno standard).