Liu Shaoqi

Liu Shaoqi
刘少奇

Presidente della Repubblica Popolare Cinese
Durata mandato28 aprile 1959 –
31 ottobre 1968
Capo di StatoMao Zedong
Vice presidenteSong Qingling
Dong Biwu
Capo del governoZhou Enlai
PredecessoreMao Zedong
SuccessoreSong Qingling
(ad interim)

Vicepresidente del Partito Comunista Cinese
Durata mandato28 settembre 1956 –
1º agosto 1966
PresidenteMao Zedong
PredecessoreCarica istituita
SuccessoreLin Biao

Presidente del Comitato permanente dell'Assemblea nazionale del popolo
Durata mandato5 settembre 1954 –
28 aprile 1959
PredecessoreCarica istituita
SuccessoreZhu De

Vicepresidente del Governo Popolare Centrale della Repubblica Popolare Cinese
Durata mandato1º ottobre 1949 –
27 settembre 1954
ContitolareZhu De
Song Qingling
Li Jishen
Zhang Lan
Gao Gang
PresidenteMao Zedong
PredecessoreCarica istituita
SuccessoreZhu De
(come Vicepresidente della Repubblica Popolare Cinese)

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista Cinese
Liu Shaoqi
NascitaNingxiang, 24 novembre 1898
MorteKaifeng, 12 novembre 1969
Dati militari
Paese servito Partito Comunista Cinese
Taiwan (bandiera) Repubblica di Cina
Cina (bandiera) Repubblica Popolare Cinese
Forza armata Armata Rossa Cinese
Esercito Popolare di Liberazione
UnitàNuova Quarta Armata
ComandantiMao Zedong
Chen Yi
GuerreGuerra civile cinese
Seconda guerra sino-giapponese
CampagneLunga marcia
Comandante diForze comuniste in Manciuria
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Liu Shaoqi[1] (劉少奇T, 刘少奇S, Liú ShàoqíP, Liu Shao-ch'iW, in passato trascritto anche Liu Sciao-ci; Ningxiang, 24 novembre 1898Kaifeng, 12 novembre 1969) è stato un politico, militare e rivoluzionario cinese.

Comunista fin da adolescente, appoggiò la candidatura di Mao Zedong (1893-1976) alla guida del Partito Comunista Cinese nel 1935, partecipando nel medesimo anno alla Lunga marcia. Dopo la Lunga marcia (1934-1935), gli fu affidato l'incarico di organizzare in varie regioni controllate dal Kuomintang la guerriglia contro i giapponesi, e per lunghi periodi si recò anche in Unione Sovietica. Oltre alla guerra civile cinese, prese parte alla seconda guerra sino-giapponese come commissario politico per la Nuova Quarta Armata comunista dopo l'incidente dell'omonimo esercito nel 1941.

Fu il secondo presidente della Repubblica Popolare Cinese, ma le sue critiche alla fallimentare politica economica di Mao, nel 1961, e il tentativo di emarginarlo dalla direzione dello stato gli costarono il carcere e la morte. Alla rivoluzione culturale delle Guardie rosse, che facevano leva su masse popolari assai più estese, i suoi seguaci nella fazione di destra del partito (la cosiddetta linea nera) si opposero con energia. Per questa posizione, e per il fatto stesso di trovarsi a capo dell'apparato governativo, egli subì nel 1967 una durissima polemica, giunta fino a forme di linciaggio morale: accusato di burocratismo e autoritarismo, nel 1968 fu destituito da ogni carica, morendo poi l'anno successivo durante la prigionia.

  1. ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Liu" è il cognome.

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