Ludovico Ariosto | |
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Incisione tratta da un disegno di Tiziano raffigurante Ludovico Ariosto, pubblicata nell'edizione del 1532 dell'Orlando Furioso | |
Governatore della Garfagnana | |
Durata mandato | 20 febbraio 1522[1] – marzo 1525[2] |
Monarca | Alfonso I d'Este |
Dati generali | |
Titolo di studio | Dottore in legge |
Università | Università di Ferrara |
Professione | Poeta, commediografo, funzionario e diplomatico |
Firma |
Ludovico Ariosto (Reggio Emilia, 8 settembre 1474 – Ferrara, 6 luglio 1533[3]) è stato un poeta, commediografo, funzionario e diplomatico italiano.
È considerato nella storia della letteratura italiana ed europea uno degli autori più celebri ed influenti del Rinascimento e viene ritenuto l'iniziatore della commedia regolare con Cassaria (1508) e I suppositi (1509), che recuperano le forme e i caratteri del teatro classico latino.[4] Con il suo Orlando furioso, tra i poemi più importanti della letteratura cavalleresca, divenne il codificatore della favola romanzesca e tra i massimi esponenti del Rinascimento ferrarese, assieme a Matteo Maria Boiardo e Torquato Tasso,[5] anche grazie alla creazione di una caratteristica ottava rima, definita "ottava d'oro", che fu una delle massime espressioni raggiunte dalla metrica poetica prima dell'illuminismo.[6][7]
Fu un seguace delle teorie sulla lingua dell'amico Pietro Bembo,[8][9] che applicò soprattutto nell'Orlando furioso, «prima opera di un autore non toscano nella quale viene usato il toscano come lingua letteraria nazionale».[3]
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