La lince (Lynx Kerr, 1792), chiamata anticamente anche lonza, gattopardo[1][2] o lupo cerviero[3], è un felide appartenente alla sottofamiglia Felinae. Si distingue facilmente dai suoi simili per il muso incorniciato da lunghi peli, detti "favoriti", le orecchie triangolari terminanti con un ciuffo di peli neri e il corpo dotato di una corta coda e di lunghe zampe. Inoltre possiede solo 28 denti, invece che 30 come tutti gli altri felini.
Nel corso del tempo la tassonomia delle linci ha subito numerose variazioni, e i diversi taxa sono stati considerati sottospecie o specie a tutti gli effetti a seconda del periodo. A partire dalla fine del XX secolo vengono riconosciute come tali quattro specie: la lince canadese (Lynx canadensis), la lince eurasiatica (Lynx lynx), la lince iberica (Lynx pardinus) e la lince rossa (Lynx rufus, chiamato "bobcat" dagli americani). Il caracal, che morfologicamente ricorda una lince, è stato a lungo classificato all'interno del genere Lynx e viene ancora oggi chiamato «lince del deserto».
Le linci, esclusive dell'emisfero settentrionale, hanno come habitat prediletto la foresta boreale e temperata. Considerate specie largamente diffuse, ad eccezione della lince iberica, gravemente minacciata, sono tra i pochi felini che presentano una popolazione stabile. Le linci occupavano un ruolo importante nella mitologia amerindia mentre in Europa avevano la reputazione di bestie feroci (era probabilmente una lince la lonza citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia).