Macario Sakay y de León (Tondo, 1º marzo 1870 o 1878[1] – Manila, 13 settembre 1907) è stato un rivoluzionario, generale e mercante filippino.
Nato nel quartiere di Tondo, prese parte alla rivoluzione filippina nel 1896 per combattere il dominio da parte dell'Impero Spagnolo e più tardi alla guerra filippino-americana nelle vesti di generale. Si contraddistinse come uno dei militari più giovani e rispettati del periodo. Al termine del conflitto, malgrado la vittoria statunitense, Sakay proseguì le sue attività di rivoluzionario con piccoli gruppi di sovvertitori.
È noto per essere stato, seppur non ufficialmente, Presidente delle Filippine dal 6 maggio 1902 al 14 luglio 1906.[2]
Dopo anni di battaglie e prevedendo ormai un'imminente disfatta, Sakay, in gran parte convinto da Dominador Gómez, si arrese alle forze statunitensi a condizione che i suoi uomini ottenessero l'amnistia. Accusato di banditismo, fu sentenziato alla pena di morte ed impiccato il 13 settembre 1907.