Marcello Piacentini (Roma, 8 dicembre 1881 – Roma, 18 maggio 1960) è stato un architetto e urbanista italiano. Fu protagonista sulla scena dell'architettura italiana nel trentennio 1910-1940, assumendo la figura di massimo ideologo del monumentalismo di regime soprattutto per la sua febbrile opera di regia applicata praticamente a tutta l'attività architettonica e urbanistica del ventennio fascista. Dal dopoguerra fu oggetto di forti polemiche politiche a causa del suo legame con il regime, polemiche che innescano un giudizio critico sulla sua persona, mentre sull'opera di architetto, urbanista, docente universitario, direttore di riviste, coordinatore di interventi pubblici, scrittore, critico, e maestro di giovani architetti non si è ancora intrapresa una completa e rigorosa opera critica.[1]
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