Marchesato di Zibello | |
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Dati amministrativi | |
Lingue ufficiali | latino, italiano |
Lingue parlate | dialetto locale |
Capitale | Zibello |
Dipendente da | Ducato di Milano, poi Ducato di Parma e Piacenza |
Politica | |
Forma di governo | monarchia assoluta (marchesato) |
Capo di Stato | marchese |
Nascita | 1459 con Giovan Francesco Pallavicino |
Causa | divisione dell'eredità di Rolando il Magnifico |
Fine | 1802 con Antonio Pallavicino |
Causa | occupazione napoleonica |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Emilia nord-occidentale |
Massima estensione | 23 km² circa nel secolo XVIII |
Popolazione | 1 500 abitanti circa nel secolo XVIII |
Economia | |
Valuta | milanese e parmense |
Risorse | prodotti agricoli, salumi |
Commerci con | Stato Pallavicino, Ducato di Milano, Ducato di Parma e Piacenza |
Religione e società | |
Religione di Stato | cattolicesimo |
Classi sociali | nobiltà, clero, allevatori, contadini |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Stato Pallavicino |
Succeduto da | Prima Repubblica francese (Consolato) Ducato di Parma e Piacenza dal 1815 |
Il marchesato di Zibello fu un minuscolo Stato, feudo imperiale, governato dal 1459 al 1802 da un ramo cadetto dei Pallavicino, con una parentesi della famiglia Rangoni (1530-1630). La sua posizione strategica nella bassa parmense occidentale, stretto tra lo Stato Pallavicino, il ducato di Milano e quello di Parma e Piacenza, rese sicura la sopravvivenza rispetto alle altre linee della dinastia. Gianfrancesco, ultimogenito di Rolando il Magnifico riordinò la struttura del borgo con la costruzione del castello, della cinta muraria e del palazzo. Nel 1530 ebbe luogo una seria controversia tra i marchesi e i Rangoni, parenti acquisiti, che tennero il feudo per un secolo. Ritornati i discendenti di Giovan Francesco amministrarono lo Staterello fino all'occupazione napoleonica. I Pallavicino di Zibello sono tuttora fiorenti.[1]