Marco Tullio Cicerone

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Marco Tullio Cicerone
Console della Repubblica romana
Busto di Cicerone nei Musei Capitolini di Roma
Nome originaleMarcus Tullius Cicero
Nascita3 gennaio 106 a.C.
Arpino
Morte7 dicembre 43 a.C.
Formia
ConiugeTerenzia (79-46 a.C.)
Publilia (46-45 a.C.)
FigliTullia
Marco Tullio Cicerone
PadreMarco Tullio Cicerone il Vecchio
MadreElvia
Questura75 a.C.
Edilità69 a.C.
Pretura66 a.C.
Consolato63 a.C.
Proconsolato51 a.C. in Cilicia
Princeps senatus43 a.C.

Marco Tullio Cicerone (in latino Marcus Tullius Cicero, pronuncia ecclesiastica: [ˈmarkus ˈtulljus ˈt͡ʃi:t͡ʃero], pronuncia restituta o classica: [ˈmaːr.kʊs ˈtʊl.lɪ.ʊs ˈkɪ.kɛ.roː]; in greco antico: Μάρκος Τύλλιος Κικέρων?, Márkos Týllios Kikérōn; Arpino, 3 gennaio 106 a.C.Formia, 7 dicembre 43 a.C.) è stato un avvocato, politico, scrittore, oratore e filosofo romano.

Esponente di un'agiata famiglia dell'ordine equestre, fu una delle figure più rilevanti dell'antichità romana. La sua vastissima produzione letteraria, dalle orazioni politiche agli scritti di filosofia e retorica, oltre a offrire un prezioso ritratto della società romana negli ultimi travagliati anni della repubblica, rimase come esempio per tutti gli autori del I secolo a.C. (tanto da poter essere considerata il modello della letteratura latina classica).

Grande ammiratore della cultura greca, attraverso la sua opera i Romani poterono anche acquisire una migliore conoscenza della filosofia greca. Tra i suoi maggiori contributi alla cultura latina, vi fu la creazione di un lessico filosofico latino: Cicerone si impegnò, infatti, a trovare il corrispondente vocabolo in latino per ogni termine specifico del linguaggio filosofico greco.[1] Tra le opere fondamentali per la comprensione del mondo latino si collocano, invece, le Lettere/Epistulae (in particolar modo, quelle all'amico Tito Pomponio Attico) che offrono numerose riflessioni su ogni avvenimento, permettendo così di comprendere quali fossero le reali linee politiche dell'aristocrazia romana.

Cicerone occupò, per molti anni, anche un ruolo di primaria importanza nel mondo della politica romana: dopo aver salvato la repubblica dal tentativo eversivo di Lucio Sergio Catilina (e aver così ottenuto l'appellativo di pater patriae, padre della patria), fu un membro eminente della fazione degli Optimates. Infatti, nelle guerre civili, difese strenuamente, fino alla morte, una repubblica giunta ormai all'ultimo respiro e destinata a trasformarsi nel principatus augusteo.

  1. ^ Plutarco, Vita di Cicerone, 40, 2.

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