Mario Fiore | |
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Mario Fiore | |
Nascita | Napoli, 29 dicembre 1886 |
Morte | San Mauro di Bavaria, 17 giugno 1918 |
Cause della morte | morto in azione |
Luogo di sepoltura | Cimitero di Camalò |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Esercito |
Corpo | Genio |
Specialità | Zappatori |
Unità | 2º Reggimento Genio |
Reparto | 79º Battaglione |
Grado | Maggiore |
Guerre | Guerra italo-turca Prima guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia del solstizio |
Decorazioni | Medaglia d'oro al valor militare |
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Mario Fiore (Napoli, 29 dicembre 1886 – San Mauro di Bavaria, 17 giugno 1918) è stato un militare italiano.
Distintosi nella guerra italo-turca, di grado maggiore, durante la Grande Guerra fu messo a capo del 79º battaglione zappatori che, nel pieno della battaglia del Solstizio, fu incaricato di presidiare la ferrovia Montebelluna-Nervesa. Morì nell'eroico tentativo di bloccare dei soldati austriaci che tentavano di posizionare una mitragliatrice[1][2].
Venne successivamente sepolto nel cimitero della vicina Camalò, in una tomba in pietra lavica del Vesuvio (chiaro riferimento alle sue origini)[3].
Il 19 agosto 1921 gli venne conferita postuma la medaglia d'oro al valor militare[2]. Gli sono intitolate varie caserme tra cui quella di Motta di Livenza, sede della Multinational CIMIC Group di Motta di Livenza. Altre caserme, ormai dismesse, intitolate a Mario Fiore sono ubicate a Borgo San Dalmazzo (106ª compagnia mortai alpini), Santa Maria Capua Vetere (ora sede di Uffici Giudiziari del Tribunale), Pordenone e Cordenons.
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