Mary Seacole, nata Mary Jane Grant, (Kingston, 23 novembre 1805 – Paddington, 14 maggio 1881) è stata un'imprenditrice e infermiera giamaicana con cittadinanza britannica che istituì il British Hotel durante la guerra di Crimea per fornire soccorso ai militari feriti sul campo di battaglia.
Imparò l'arte infermieristica dalla madre, che era un'esperta di medicina tradizionale giamaicana [1] e gestiva una casa di cura per soldati feriti. Essendo di razza "mista" lei e la sua famiglia godevano di pochi diritti civili.[2] Durante la guerra di Crimea si offrì per assistere i soldati feriti, ma fu rifiutata e attribuì questo rifiuto a pregiudizi razziali.[3] Decise quindi di recarsi in Crimea come vivandiera e di aprire in autonomia il British Hotel, per rifornire e assistere i soldati.[4]
Dopo la sua morte fu in gran parte dimenticata per quasi un secolo. La sua autobiografia, Wonderful Adventures of Mrs. Seacole in Many Lands (1857), fu la prima autobiografia scritta da una donna nera in Gran Bretagna.[5] L'erezione di una sua statua al St Thomas' Hospital di Londra, il 30 giugno 2016, che la descrive come una "pioniera", generò alcune polemiche e opposizioni, soprattutto tra coloro che si preoccupavano dell'eredità di Florence Nightingale.[6]