Maserati Tipo 61 | |
---|---|
Descrizione generale | |
Costruttore | Maserati |
Tipo principale | spyder |
Produzione | dal 1959 al 1961 |
Esemplari prodotti | 16[1][2] |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 3800 mm |
Larghezza | 1500 mm |
Altezza | 900 mm |
Passo | 2200 mm |
Massa | 600[1] kg |
Altro | |
Stile | Giulio Alfieri |
La Tipo 61 è una autovettura da competizione costruita dalla Maserati dal 1959 al 1961.
È stata tra le più conosciute vetture per competizioni dell'inizio degli anni sessanta, e fu studiata per le gare di durata tipo la 24 Ore di Le Mans. Era una Spider a due posti, con motore anteriore e trazione posteriore. I 16 esemplari costruiti furono acquistati da clientela statunitense[1]. È considerata il massimo risultato raggiunto per le vetture da competizione con motore anteriore[1].
È principalmente nota come “Birdcage”, anche se molti modelli portarono questo soprannome, per via del telaio, che era un intricato impianto tubolare contenente circa 200 tubi di acciaio al Cromo ed al Molibdeno. Questo metodo di costruzione portava ad un telaio più rigido, ma allo stesso tempo più leggero rispetto alle altre automobili da competizione del tempo[2].
Con l'incassamento del parabrezza all'interno del corpo della vettura, la Maserati fu in grado di ridurre l'effetto delle nuove regole della 24 Ore di Le Mans che richiedevano un parabrezza alto.
La scuderia Camoradi divenne famosa per le sue vittorie con le Tipo 61, ma, nonostante il modello fosse più veloce delle concorrenti sul tracciato, non era sufficientemente affidabile per i frequenti problemi al cambio. La Maserati MC12 è disponibile solo in bianco e blu come tributo alla Tipo 61 e la scuderia Camoradi[3].
Il motore era a quattro cilindri in linea aspirato da 2890,3 cm³ di cilindrata con due carburatori tipo Weber 48 DC03, che erogava una potenza all'albero motore di 250 bhp a 6800 giri al minuto[1]. L'alesaggio dei cilindri era di 100 mm mentre la corsa era di 92 mm. Questo propulsore derivava dal quattro cilindri installato sulla 250 S, con cilindrata potenziata al limite che il monoblocco potesse sopportare. La distribuzione era a due valvole per cilindro a doppio albero a camme in testa[1]. Il rapporto di compressione era di 9,8:1[1]. Il cambio era a cinque rapporti manuale, e le sospensioni erano a doppio braccio trasversale sia sull'avantreno che sul retrotreno. Quelle anteriori erano a molle elicoidali con ammortizzatori telescopici e barra stabilizzatrice, mentre quelli posteriori erano con ponte De Dion, balestra trasversale, ammortizzatori telescopici e barra stabilizzatrice. I freni erano a disco sulle quattro ruote con comando idraulico. La velocità massima era di 285 km/h[1].