Mathias Rust (Wedel, 1º giugno 1968) è un aviatore e attivista tedesco, noto per l'impresa compiuta nel 1987 in piena guerra fredda, quando, pilotando un piccolo aereo da turismo, volò sino a Mosca riuscendo ad atterrare indenne sulla piazza Rossa, luogo simbolico del potere dell'Unione Sovietica. Studente e aviatore per passione, aveva intrapreso quel volo illegale dalla Germania Ovest, fino al cuore dell'Unione Sovietica, al fine di mostrare al mondo quello che lui intendeva come «un gesto simbolico, un volo come un ponte ideale: per comunicare ai leader dei due blocchi che la gente dalle due parti della cortina di ferro voleva solo vivere in pace».[1][2]
Il volo di Rust violò un sistema di difesa aerea ritenuto impenetrabile e per questo determinò grandi conseguenze sugli assetti di potere e di comando delle forze armate sovietiche, in quanto portò al licenziamento di molti alti ufficiali, tra cui il Sergej Sokolov, ministro della difesa e maresciallo dell'URSS, e il comandante in capo delle truppe di difesa aerea, Aleksandr Koldunov maresciallo di corpo, ex pilota e asso della grande guerra patriottica durante la seconda guerra mondiale.[3] L'incidente fornì il pretesto a Michail Gorbačëv per l'attuazione delle riforme della Perestrojka, permettendogli di estromettere numerosi ufficiali militari contrari alle sue scelte.[4] Rust fu condannato a quattro anni di lavori forzati da scontare in un campo di lavoro con l'accusa di violazione dello spazio aereo e vandalismo, oltre che per la situazione di emergenza causata dal suo atterraggio. Fu liberato dopo 14 mesi di prigione, avendo intanto ricevuto la grazia da Andrej Gromyko, presidente del Presidium del Soviet Supremo.[3]
Al rientro in patria, il suo gesto fu duramente condannato, non venendo considerato, come lui invece si aspettava, un atto provocatorio nei confronti del regime sovietico. Rust suscitò ulteriore clamore anche nel 1992, quando dichiarò di voler nuovamente tornare in Russia.[5][6] Tornò al centro della cronaca una terza volta nel 1994, accusato di tentato omicidio ai danni di una donna, poi nel 2001, quando fu accusato di furto, e poi ancora nel 2004, quando dovette risarcire i danni causati da una truffa da lui escogitata.[5][7][8] Rust ha deciso di impegnarsi nel sociale lanciando nel 2003 il sito internet Orion & Isis, in cui discutere di strategie per risolvere i conflitti internazionali, e nel 2015, quando si è dichiarato in un'intervista attivista per la pace.[9][10]
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