Mattone di fango

Mattoni di terra di recente fabbricazione in Cisgiordania (2011)
Ziggurat Choqa zanbil, del XIII secolo avanti Cristo, costituito da mattoni di argilla combinati con mattoni cotti in fornace.[1]

Un mattone di fango è un mattone non cotto nella fornace, costituito da una miscela di argilla, terra, sabbia e acqua, mescolata con un materiale legante come fibre di riso, di canne o di canapa. Solitamente i fabbricanti di questi mattoni usano una miscela umida rigida che lasciano asciugare al sole per 25 giorni.

Il nome di questo tipo di mattone è adobe o adobo, in Sardegna si chiama ladiri.

Nelle regioni calde e secche dei deserti e delle steppe, dove è disponibile poco legname per costruzioni e per alimentare il fuoco di una fornace per mattoni, i mattoni vengono generalmente cotti al sole. Questo ha come inconveniente che la loro vita utile è ridotta a circa 30 anni, dopo di che cominciano a sbriciolarsi e spaccarsi fino a collassare. Una volta che un edificio crollava, erano necessari nuovi mattoni, e la nuova struttura veniva ricostruita sopra le macerie delle vecchie pareti di mattoni di terra cotti. Questo fenomeno è la ragione principale per la quale molte antiche città si trovano su dei piccoli monti noti come "tell". In alcuni casi, i costruttori di mattoni prolungavano la vita dei mattoni di terra collocando dei mattoni cotti in fornace oppure coprendo i mattoni di terra con un intonaco particolarmente ricco di calce, con proprietà idrorepellenti.

Gli adobe sono un tipo di mattoni di terra utilizzati anche al giorno d'oggi per il risparmio di energia e sono un modo ambientalmente efficace per isolare una casa. Questo tipo di abitazione tende a rimanere fresca in estate e tiepida in inverno.[2]

  1. ^ Roman Ghirshman, La ziggourat de Tchoga-Zanbil (Susiane), Comptes-rendus des séances de l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, vol. 98 lien Issue 2, pp. 233-238, 1954.
  2. ^ Modern Marvels: Bible tech, History channel.

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