Medicina romana

«Anima innocente i medici l'hanno operato e ucciso»

La medicina romana si connette alla medicina di altri popoli latini e alla medicina magica etrusca: si narra in scritti di Eschilo e Teofrasto che i figli della Maga Circe, esperta in farmaci, divennero Principi etruschi esperti nell'arte della madre; Esiodo parla della grande rinomanza dei medici etruschi attenti all'igiene per esempio, attraverso le opere di canalizzazione ritenute importanti per l'agricoltura ma anche per l'eliminazione delle acque putride fonti d'infezioni.[1]

Statua di Asclepio con il suo bastone.[2]
  1. ^ I.A.Bernabeo, G.M. Pontieri, G.B. Scarano, Elementi di storia della medicina, Piccin Nuova Libraria S.p.a., 1993, pag.71
  2. ^ In un periodo posteriore il bastone fu confuso con il caduceo attorniato da due serpenti. Il serpente in origine simboleggiava dei veri parassiti che venivano estratti con un bastone. Il serpente, simbolo propizio fin dalla preistoria, era nel rituale religioso romano un segno legato alla cura delle malattie

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