Mengjiang | |
---|---|
Nome cinese | |
Pinyin | Měngjiāng |
Wade-Giles | Meng3-chiang1 |
Nome giapponese | |
Kanji | 蒙疆 |
Il Mengjiang (蒙疆; cinese: pinyin: Měngjiāng; giapponese: Mongkyo) noto anche come Mengkiang o Terra di confine mongola,[3] ufficialmente denominato Governo autonomo unito del Mengjiang, era un'area autonoma nella Mongolia Interna, formata nel 1939 come stato fantoccio dell'Impero del Giappone, poi dal 1940 sotto la sovranità nominale della Repubblica di Nanchino (che era anch'essa uno stato fantoccio). Consisteva delle province precedentemente cinesi di Chahar e Suiyuan,[4] corrispondenti nella parte centrale della moderna Mongolia Interna. È stato chiamato anche Mongukuo[5] o Mengguguo (o Mengkukuo; 蒙古國T; in analogia con Manciukuò, un altro stato fantoccio giapponese in Manciuria). La capitale era Kalgan, da dove governava nominalmente il nobile mongolo Demchugdongrub. Il territorio tornò sotto il controllo cinese dopo la sconfitta dell'Impero giapponese nel 1945.