Mogol, pseudonimo di Giulio Rapetti Mogol (Milano, 17 agosto 1936), è un paroliere e produttore discografico italiano.
Tra i più rappresentativi autori italiani di testi musicali,[1][2] Mogol è conosciuto e ricordato soprattutto per il lungo e fortunato sodalizio artistico con Lucio Battisti, sebbene il suo contributo alla musica leggera italiana sia di respiro molto più ampio e sia iniziato nei primi anni sessanta. Ha scritto, infatti, i testi di molti successi della musica italiana: hanno inciso canzoni da lui scritte o tradotte, fra gli altri, Renato Zero (Un uomo da bruciare), Caterina Caselli (Perdono, Cento giorni, Sono bugiarda, Il volto della vita), Adriano Celentano (Stai lontana da me, L'emozione non ha voce), i Dik Dik (Sognando la California, Senza luce, Il primo giorno di primavera), l'Equipe 84 (Io ho in mente te, Nel ristorante di Alice, Un angelo blu), Fausto Leali (A chi), The Rokes (Che colpa abbiamo noi, È la pioggia che va), Bobby Solo (Se piangi, se ridi, Una lacrima sul viso), Little Tony (La spada nel cuore, Riderà), Mango (Oro, Come Monna Lisa, Mediterraneo), Riccardo Cocciante (Celeste nostalgia, Un nuovo amico, Se stiamo insieme), PFM (Impressioni di settembre) e i New Trolls (America O.K.).
Nato come Giulio Rapetti, il 30 novembre 2006 è stato autorizzato con decreto del Ministro dell'Interno ad aggiungere al proprio cognome il suo celebre pseudonimo.[3] Come ribadito nella sua autobiografia,[4] non ama essere definito paroliere, bensì preferisce definirsi autore.
Dal 24 febbraio 2023 è consulente per la cultura popolare presso il Ministero della Cultura.[5][6]