Musica concreta | |
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Origini stilistiche | musica elettroacustica |
Origini culturali | in Francia nel 1948 per opera di Pierre Schaeffer |
Strumenti tipici | manipolazione di suoni di varia origine |
Popolarità | fino ai primi anni '60 |
Generi derivati | |
Musica d'ambiente |
«Nonostante l'apparente radicalismo, quell'esperienza (la musica concreta) non aveva saputo sviluppare oltre i limiti delle convenzioni estetiche e musicali l'intuizione originaria, del fondamentale dualismo delle radici dell'universo musicale, che è insieme linguaggio e segno fisico, sistema di referenze e ordine materiale, realtà culturale e naturale.»
La musica concreta (dal francese musique concrète) è un'espressione musicale correlata alla musica contemporanea che ebbe origine dalle esperienze del compositore francese Pierre Schaeffer che la ideò nel 1948.[2]
Basata su suoni preesistenti, la musica concreta inaugurò uno dei primi modelli di manipolazione del suono per fini compositivi e fu probabilmente la prima "scuola" di musica elettronica. La possibilità di registrare il suono anche su nastro, ampliava di fatto gli orizzonti musicali a confini mai intravisti prima.
Tale musica si collocava in contrapposizione all'idea di "astrazione" che secondo Schaeffer caratterizzava l'approccio musicale dominante (musica elettronica, musica strumentale), cioè il pensare la musica per criteri astratti (armonia, contrappunto, notazione, dispositivi logici, ecc.), piuttosto che elaborarla concretamente attraverso il suono e l'ascolto.[3]
Schaeffer parlava di musica concreta intendendo il suono nella sua completezza; ovverosia il fatto di ascoltare il suono in tutti i suoi aspetti (attacco sonoro, durata, inviluppo, densità di massa sonora, andamento, timbro, frequenza, ampiezza, ecc.).[3]
Oltre a Schaeffer, la musica concreta ebbe fra i suoi principali esponenti Pierre Henry.