Nasser Moghaddam | |
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Nascita | Teheran, 24 gennaio 1921 |
Morte | Teheran, 11 aprile 1979 |
Dati militari | |
Paese servito | Stato Imperiale dell'Iran |
Forza armata | Esercito imperiale iraniano |
Anni di servizio | 1941 - 1979 |
Grado | Tenente generale |
Guerre | Rivoluzione islamica |
Comandante di | Direttore della Savak Direttore del dipartimento di controspionaggio del secondo ufficio dell'Esercito imperiale iraniano |
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Nasser Moghaddam (Teheran, 24 gennaio 1921 – Teheran, 11 aprile 1979) è stato un generale iraniano, ultimo direttore della SAVAK dal giugno 1978 a febbraio 1979, giustiziato dal neo-nato regime islamico.
Moghadam, fino ad allora capo dell'intelligence militare del paese, sostituì il Generale Nematollah Nassiri alla guida della SAVAK (nominato ambasciatore in Pakistan).[1]
Dopo la vittoria della rivoluzione, uomini di Mehdi Bazargan offrirono a Moghaddam un ruolo di primo piano nella creazione di un nuovo servizio di sicurezza. Moghaddam accettò l'offerta.[2] Il 15 febbraio, dopo l'esecuzione dell'ex direttore della SAVAK Nematollah Nassiri, Moghaddam si rese conto che la sua posizione non era sicura e decise di nascondersi temporaneamente, con l'intenzione di lasciare il paese il prima possibile. Tuttavia, fu rapidamente arrestato e consegnato al Tribunale rivoluzionario. Moghaddam rimase impressionato dall'efficienza del nuovo apparato di sicurezza, affermando: "Che gente intelligente. Se fossero i miei dipendenti al SAVAK, avrei molto più successo."[3]
Mentre era in prigione, Moghaddam sperava in una pronta liberazione con il sostegno di Bazargan.[4] Tuttavia, l'11 aprile 1979, il generale Moghaddam fu giustiziato per ordine del Tribunale rivoluzionario islamico.[5]