Il nazional-anarchismo, o impropriamente chiamato anarco-nazionalismo e talvolta indicato come anarco-identitarismo, è una corrente politica sincretica oltre la destra e la sinistra, di matrice socialista nazionale, che è stata sviluppata compiutamente come movimento intorno al 1990 da un sodalizio di ex-sostenitori della terza posizione conciliando l'anarco-individualismo con il nazionalismo (nazionalismo non inteso nella sua maniera tradizionale), solitamente etnico o neotribalista e in alcuni casi con il separatismo etnico volontario e il federalismo. Essi si staccarono dall'alveo fascista o nazionalsocialista della terza posizione rifiutando il totalitarismo, l'autoritarismo e lo statalismo, mantenendo a volte alcune idee della Nuova Destra come l'ambientalismo, il primitivismo, il comunitarismo, talvolta l'interesse per il neopaganesimo e soprattutto l'opposizione allo sciovinismo. Ad essi si unirono ex anarchici di tipo socialista e individualista. La corrente coniuga l'anarchismo filosofico, l'antistatalismo e la cooperazione con il rigetto di parte della filosofia sociale dell'anarchismo.[1]
Il nazional-anarchismo per i suoi sostenitori non è altro che la teorizzazione compiuta e fatta ad ideologia di quello che è l'anarco-tribalismo (tribalismo anarchico o solo tribalismo), quindi la definizione di anarchia tribale viene a coincidere con la definizione di nazional-anarchismo.
Ha le sue radici intellettuali negli scritti dei pensatori strettamente anarchici e si ispirano tra gli altri anche a personalità anarchiche di matrice socialista come Michail Bakunin, Pëtr Alekseevič Kropotkin, Nestor Ivanovič Machno, Pierre-Joseph Proudhon, Errico Malatesta, Lev Nikolaevič Tolstoj, Benjamin Tucker, Lysander Spooner, Murray Bookchin e Max Stirner.
Si rifanno anche al concetto di "Anarca" in filosofi come Julius Evola e il neo-spengleriano Francis Parker Yockey, Otto Strasser ed Ernst Jünger; possono essere associati a precursori della corrente anche alcuni concetti di Nietzsche. Le radici del pensiero nazional-anarchico possono essere trovate anche in altri pensatori considerati di solito distanti dal pensiero anarchico ma promotori di un concetto di nazione e di indipendenza quali Gabriele D'Annunzio, Louis-Ferdinand Céline, Berto Ricci, Henry de Montherlant[2], i quali si definivano "anarchici di destra", anche se la suddetta definizione è rigettata dai militanti del movimento; come si evince nel Manifesto, il loro motto è: "Oltre la Destra e la Sinistra".
Il termine nazional-anarchismo venne coniato contemporaneamente da Troy Southgate (attivista, scrittore e musicista britannico), considerato il fondatore del movimento attuale, Peter Topfer (Germania) e Hans Cany (Francia) e fu usato dall'ora defunto National Revolutionary Faction per descrivere la sua ideologia. Il nazional-anarchismo è una forma che abbraccia i fondamenti dell'anarchismo, focalizzando la lotta contro lo Stato, sia esso una plutocrazia iper-capitalista o una mediocrazia socialista/comunista, così come contro ogni tirannia, in qualsiasi forma essa si mascheri, ivi compresa quella degli anarchici marxisti. Le radici del movimento sono strettamente anarchiche, ed il primo movimento proto nazional anarchico era il "Raven Banner's Collective", movimento che si rifaceva per lo più a Nestor Ivanovič Machno, uno dei pensatori fondamentali dell'anarchismo. L'origine di tale movimento quindi è prettamente di matrice socialista nazionale, anarco-socialista e anarco-ambientalista (anarchismo verde).