Nestorio | |
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Arcivescovo di Costantinopoli | |
Elezione | 428 |
Fine patriarcato | 431 |
Predecessore | Sisinio I |
Successore | Massimiano |
Nascita | Germanicia 381 circa |
Morte | Kharga 451 circa |
San Nestorio | |
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Arcivescovo, teologo e Dottore della Chiesa Assira | |
Nascita | Germanicia, 381 circa |
Morte | Kharga, 451 circa |
Venerato da | Chiesa assira d'Oriente |
Ricorrenza | 25 ottobre |
Nestorio, o Nestore (Germanicia, 381 circa – Kharga, 451 circa), è stato un arcivescovo e teologo siro, arcivescovo di Costantinopoli dal 428[1] al 431.
Durante le dispute cristologiche del V secolo, i suoi avversari gli attribuirono la dottrina che da lui prese nome di Nestorianesimo, ossia un difisismo (dal greco antico δύο, dyo, due, e φύσις, physis, natura) estremo - alle due nature, divina e umana, di Cristo corrisponderebbero anche due persone - condannata come eretica dal Concilio di Efeso nel 431[1].
Nel 1895, la scoperta di un suo scritto, il Liber Heraclidis (Libro di Eraclide), e nuovi studi intrapresi sul conflitto che lo oppose al vescovo Cirillo d'Alessandria, hanno riconosciuto tuttavia che la sua teoria cristologica fu forse conforme alla dottrina ortodossa stabilita nel successivo Concilio di Calcedonia del 451, per la quale nell'unica persona di Cristo sussistono due nature[2][3].
La sua memoria liturgica è celebrata il 25 ottobre dalla Chiesa assira d'Oriente.
«Del resto, durante l'esilio, Nestorio redasse un testo, riscoperto solamente nel 1895, noto col titolo di Libro di Eraclide e anteriore al Concilio di Calcedonia, in cui figurano affermazioni come "lo stesso uno e duplice"; dunque assai simili a quelle di Calcedonia»
«Per la scarsità degli scritti pervenutici -alcune lettere , omelie, frammenti della controversia, e il tardivo Libro di Eraclide composto all'epoca del Concilio di Calcedonia, e testimone forse di una certa evoluzione del suo pensiero, - c'è molta incertezza nello stabilire quale sia stato effettivamente il suo pensiero. La tendenza degli storici oggi è di considerare la cristologia di Nestorio sostanzialmente conforme con l'ortodossia, nonostante le carenze e le imprecisioni del linguaggio. La ricerca storica contemporanea sconfessa l'attendibilità del "modello convenzionale" della dottrina di Nestorio così come viene presentata dai suoi avversari e soprattutto da Cirillo di Alessandria.»