Ngola Mbandi | |
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Re di Ndongo | |
In carica | 1617 – 1624 |
Predecessore | Mbandi Ngola Kiluanji |
Erede | Kaza Mbandi |
Successore | Hari Mbandi |
Nascita | N'dalatando, 1585 ca. |
Morte | Kindonga, 1624 |
Padre | Mbandi Ngola Kiluanji |
Madre | Kangela Cakombe o una concubina reale[1] |
Ngola Mbandi, o Ngolambande (N'dalatando, 1585 circa – Kindonga, 1624), fu re di Ndongo, figlio di Mbandi Ngola Kiluanji e fratello di Nzinga Mbandi[2].
Alla morte del padre nel 1617, divenne re di Ndongo[3]. Preoccupato che la sorella potesse sottrargli potere, ordinò l'esecuzione di suo figlio, ancora bambino[4]. Ngola Mbandi cercò di respingere le avanzate delle truppe portoghesi, ma nel 1618 i regni Ndongo e Matamba vennero attaccati dal governatore Luis Mendes de Vasconcellos, alleati con gli Imbangala[3], in tre campagne militari: nel 1618, 1619 e nel 1620[5]. I Portoghesi entrarono nella capitale Kabasa nel 1619[6].
Completamente sconfitto, Ngola Mbandi dovette ritirarsi sull'isola fortificata di Kindonga, sul fiume Cuanza, all'estremo occidente del suo regno[6][7]. I Portoghesi deportarono decine di migliaia di sudditi Kongo in Brasile o nelle Indie spagnole come schiavi[5], mentre bande di Imbangala e di coloni Portoghesi saccheggiavano il paese[8]. Il governatore de Vasconcellos, alleato con nobili kongo dissidenti, piazzò sul trono un cugino di Ngola Mbandi di un ramo cadetto, Hari a Kiluanji[5]. Ngola Mbandi tentò di trovare un accordo con i governatori portoghesi per allontanare gli Inbangala e riprendere il controllo delle sue terre, ma venne ripetutamente disingannato[7]. Morì misteriosamente[9], probabilmente suicida[6], nel 1624[10], lasciando un figlio ancora bambino[7]. Gli succedette sua sorella Nzinga Mbandi, ricordata in tutto il continente africano come una leader dalle notevoli capacità, per il suo acume politico e diplomatico, così come per le sue brillanti tattiche militari[11].