Nicola Giolfino, noto anche con le grafie del nome Nicolò o Niccolò (Verona, 1476 – Verona, 1555), è stato un pittore italiano.
Allievo di Liberale da Verona, Giolfino ereditò dal maestro un approccio anticlassico che lo distinse nel panorama artistico veronese. Sebbene in passato sottovalutato dalla critica, oggi è considerato una delle figure più eccentriche della scena artistica cittadina, caratterizzato da un «temperamento inquieto ed estroso».[1]
La sua arte fu profondamente influenzata da Lorenzo Lotto, maestro veneziano con cui condivise non solo lo stile pittorico, ma anche una simile personalità. Nelle opere della sua maturità, oltre all'evidente influsso di Lotto, si possono cogliere echi della maniera raffaellesca e richiami alle correnti artistiche nordeuropee.
Numerose furono le commissioni ricevute da Giolfino per opere destinate alle chiese di Verona, molte delle quali ancora oggi conservate. Tra le più significative si annoverano due pale d'altare realizzate per la basilica di Santa Anastasia, un ciclo di affreschi raffiguranti Storie del Vecchio Testamento per la chiesa di Santa Maria in Organo e la decorazione della cappella dei terziari nella chiesa di San Bernardino, dove dipinse Episodi della vita di San Francesco.
Altre sue tele sono oggi conservate in musei e collezioni di tutto il mondo. Tra i capolavori esposti al museo cittadino di Castelvecchio figurano la Madonna dei Gelsomini, la Madonna de' Caliari e la serie delle Allegorie. Inoltre, probabilmente in età avanzata, Giolfino si dedicò anche alla cartografia.