Nkosi sikelel' iAfrika

Disambiguazione – Se stai cercando l'inno del Sudafrica in vigore dal 1997, che include Nkosi sikelel' iAfrika, vedi Inno nazionale del Sudafrica.

Nkosi sikelel' iAfrika
inno nazionale zambiano (1964-1973);
namibiano (1990-1991);
sudafricano (1994-1997)
Partitura del 1987
Dati generali
Nazione Sudafrica (bandiera) Sudafrica
Adozione 1994
Dismissione 1997
Lingue xhosa
zulu
sesotho
Adozione in altri paesi
Zambia (bandiera) Zambia dal 1964 al 1973
Namibia (bandiera) Namibia dal 1990 al 1991
Componimento poetico
Testo in xhosa
Autore Enoch Sontonga
Epoca 1897
Struttura
Strofe quartina di tre novenari e un doppio quinario seguita da un distico di ottonari[1]
Testo in sesotho
Titolo(ST) Morena boloka
Autoreanonimo
Composizione musicale
Nkosi sikelel' iAfrika
Autore Enoch Sontonga
Epoca 1897
Forma e stile
Sistema musica tonale
Tradizione musica religiosa e corale occidentale
musica tradizionale africana
Forma inno religioso
Tempo 44
Tonalità sol maggiore[2]
Morena boloka
Autore anonimo
← Inno precedente Inno successivo →
Die Stem van Suid-Afrika
← 1994
inno nazionale del Sudafrica (1997)
1997 →
Audio
L'inno sudafricano eseguito alla Casa Bianca (info file)

Nkosi sikelel' iAfrika («Signore benedici l'Africa»[3] in xhosa) è un brano musicale del 1897 di Enoch Sontonga. Composto in origine come inno religioso, è assurto nel XX secolo a simbolo culturale della lotta per la liberazione del Sudafrica e l'unità del continente africano,[4] ed è pertanto noto anche come inno dell'Africa.[5][6]

Per questo stesso motivo il brano originale o una sua traduzione sono stati adottati in tempi diversi come inno nazionale da cinque paesi dell'Africa meridionale: Tanzania (Mungu ibariki Afrika, in swahili, dal 1961), Zambia (dal 1964; come Stand and Sing of Zambia, Proud and Free, in inglese, dal 1973), Zimbabwe (Ishe komborera Africa, in shona, dal 1980 al 1994), Namibia (provvisoriamente dal 1990 al 1991), Sudafrica.

Usato dall'ANC come inno ufficiale e a fini di propaganda, fu vietato al tempo dell'apartheid. La presidenza di Nelson Mandela lo rese inno nazionale, coufficiale con Die Stem van Suid-Afrika dal 1994 al 1997; dopo questa data i due brani furono congiunti a formare un nuovo inno che, cantato in molte lingue, riunisce così tra loro il simbolo della lotta alla segregazione razziale e quello del regime che la praticava.[7] La stessa versione moderna di Nkosi sikelel' iAfrika è il risultato della concatenazione tra il brano originale e una versione in sesotho, Morena boloka, che è in realtà un diverso brano di autore ignoto.

  1. ^ Sebbene la metrica musicale sposti l'accento sulla terzultima o sull'ultima sillaba, la lunghezza della penultima vocale in xhosa rende di fatto i versi del componimento costantemente piani.
  2. ^ Tonalità tradizionale e recepita nell'adozione del brano come inno nazionale nel 1997. La tonalità originaria è si♭ maggiore.
  3. ^ Jules-Rosette e Coplan, pp. 345-346.
  4. ^ Jules-Rosette e Coplan, p. 344.
  5. ^ Jules-Rosette e Coplan, p. 343.
  6. ^ L'inno dell'Africa cantato dai suoi giovani, su Africa. La rivista del continente vero, 25 maggio 2020. URL consultato il 24 novembre 2023.
  7. ^ Steingo (2017), p. 65.

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