Occhio

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Occhio (disambigua).
Disambiguazione – "Occhi" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Occhi (disambigua).
Occhio
Occhio umano con iride marrone chiaro
Struttura dell'occhio umano
Anatomia del Gray(EN) Pagina 1000
Nome latinooculus
Identificatori
TAA15.2.00.001 e A01.1.00.007
1. camera posteriore2. ora serrata3. muscolo ciliare4. zonula ciliare5. canale di Schlemm6. pupilla7. camera anteriore8. cornea9. iride10. capsula del cristallino11. nucleo del cristallino12. processi ciliari13. congiuntiva14. muscolo obliquo inferiore15. muscolo retto inferiore16. muscolo retto mediale17. vasi retinici18. disco ottico19. dura madre20. arterie centrali della retina21. vene centrali della retina22. nervo ottico23. vene vorticose24. fascia bulbare25. macula26. fovea27. sclera28. corioide29. muscolo retto superiore30. retina
  1. camera posteriore
  2. ora serrata
  3. muscolo ciliare
  4. zonale ciliare
  5. canale di Schlemm
  6. pupilla
  7. camera anteriore
  8. cornea
  9. iride
  10. capsula del cristallino
  11. nucleo del cristallino
  12. processi ciliari
  13. congiuntiva
  14. muscolo obliquo inferiore
  15. muscolo retto inferiore
  16. muscolo retto mediale
  17. vasi retinici
  18. disco ottico
  19. dura madre
  20. arterie centrali retiniche
  21. vene centrali retiniche
  22. nervo ottico
  23. vene vorticose
  24. fascia bulbare
  25. macula
  26. fovea
  27. sclera
  28. coroide
  29. muscolo retto superiore
  30. retina

L'occhio, o bulbo oculare,[1] è l'organo di senso semi-esterno dell'apparato visivo, con il compito di ricavare informazioni sull'ambiente circostante attraverso la luce.

L'occhio umano (e degli organismi superiori[2]) raccoglie la luce che gli proviene dall'ambiente, sotto forma di una immagine ottica, regolandone l'intensità luminosa attraverso un diaframma (l'iride) e focalizzandola sulla retina, attraverso un sistema regolabile di lenti (cristallino), per poi trasformarla in una serie di segnali elettrici che confluiscono al cervello, attraverso il nervo ottico, per l'elaborazione e l'interpretazione.

L'occhio di Homo sapiens è un rilevatore molto sensibile, che in condizioni di tenebra assoluta può rilevare ancora una quantità di energia luminosa (nello spettro visibile) equivalente a soli 5 fotoni.[3]

La condizione ottica ideale di un occhio che non presenta anomalie di rifrazione (ametropie) è detta emmetropia.

  1. ^ (EN) TAa15, su unifr.ch. URL consultato il 6 novembre 2017.
  2. ^ La varietà dei viventi (superiori) - Wikiversità, su it.wikiversity.org. URL consultato il 4 giugno 2024.
  3. ^ MIT OpenCourseWare L1.4 "Photons and the loss of determism" 2018

Developed by StudentB