Offensiva di primavera (Kaiserschlacht) parte del Fronte occidentale della prima guerra mondiale | |||
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Lo svolgimento delle offensive tedesche della primavera 1918 | |||
Data | 21 marzo - 5 agosto 1918 | ||
Luogo | Nord della Francia, Fiandre, Belgio | ||
Esito | Successi tattici tedeschi, fallimento strategico complessivo. | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Perdite | |||
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L'offensiva di primavera conosciuta anche come Kaiserschlacht (in italiano "battaglia per l'imperatore"), nella storiografia della prima guerra mondiale indica una serie di attacchi predisposti dall'esercito tedesco svoltisi durante la primavera del 1918, gli ultimi da parte delle forze militari tedesche sul fronte occidentale.
Per le potenze dell'Intesa si trattò di una completa sorpresa, dal momento che i comandi alleati erano convinti che le forze tedesche fossero ormai prossime al crollo. Se inizialmente la rinnovata iniziativa dell'esercito tedesco provocò il panico negli alti comandi alleati, dopo tre mesi le avanzate tedesche giunsero ad esaurimento pregiudicando una possibile vittoria tedesca e permettendo agli alleati di organizzarsi per la successiva offensiva dei cento giorni.
Il comando supremo tedesco, guidato dal feldmaresciallo Paul von Hindenburg e dal suo principale collaboratore, generale Erich Ludendorff, esaurì quindi con questa serie di costose offensive le residue forze dell'esercito, pregiudicando ogni possibilità di vittoria e intaccando anche la capacità di resistenza sul fronte occidentale. Entro pochi mesi la Germania sarebbe stata costretta ad ammettere la sconfitta, sancita dall'armistizio di Compiègne dell'11 novembre 1918.