Operazione Allied Force

Voce principale: Guerra del Kosovo.
Operazione Allied Force,
parte della guerra del Kosovo
F-15E in partenza verso la Serbia dalla base di Aviano
Data24 marzo - 10 giugno 1999
LuogoJugoslavia (bandiera) Jugoslavia, soprattutto nella Repubblica di Serbia
CausaMassacro di Račak
EsitoVittoria della NATO
Modifiche territorialiAccordo di Kumanovo
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Più di 1.000 aerei da bombardamento[3]
30 navi da guerra e sottomarini[4]
Tra 85.000 e 114.000 soldati
20.000 poliziotti
15.000 volontari non professionisti
14 Mikoyan-Gurevich MiG-29[5]
46 Mikoyan-Gurevich MiG-21
34 Soko J-22 Orao
Perdite
Stati Uniti (bandiera) 1 AH-64 Apache schiantato
Stati Uniti (bandiera) 2 soldati morti nello schianto di un secondo AH-64 Apache fuori combattimento[6][7]
Stati Uniti (bandiera) 1 Lockheed F-117 Nighthawk abbattuto
Stati Uniti (bandiera) 2 A-10 Thunderbolt II danneggiati[8][9]
Stati Uniti (bandiera) 1 General Dynamics F-16 Fighting Falcon abbattuto[10][11][12]
47 Unmanned aerial vehicle persi[13]
Stati Uniti (bandiera) 3 soldati presi prigionieri[14]
1.031 morti tra soldati e poliziotti[15][16]
299 soldati feriti[17]
6 Mikoyan-Gurevich MiG-29 abbattuti o schiantati[18]
1 Soko J-22 Orao schiantato[18]
22 veicoli corazzati e pezzi d'artiglieria distrutti in Kosovo, tra cui 14 carri armati[19]
Jugoslavia (bandiera) 2.500 civili morti, di cui 89 bambini[15][16]
Cina (bandiera) 3 giornalisti cinesi morti nel bombardamento americano dell'ambasciata cinese di Belgrado
Tutte le perdite della NATO sono statunitensi; secondo alcune associazioni non governative europee, nell'esercito italiano sono stati riscontrati casi di soldati morti di cancro a seguito dell'utilizzo durante questa guerra di armi contenenti uranio impoverito, tuttavia la commissione parlamentare d'inchiesta Italiana non ha trovato correlazioni tra l'uranio impoverito e i tumori sviluppati.[20]
Voci di operazioni militari presenti su Wikipedia

L'operazione Allied Force (in italiano "Forza Alleata") è stata la campagna di attacchi aerei portata avanti dalla NATO per oltre due mesi contro la Repubblica Federale di Jugoslavia di Slobodan Milošević, con l'intento di ricondurre la delegazione serba al tavolo delle trattative, che aveva abbandonato dopo averne accettato le conclusioni politiche, e di contrastare l'operazione di spostamento della popolazione del Kosovo allo scopo di predisporre una sua spartizione tra Serbia e Albania. L'esistenza di un piano predisposto a tale scopo non è mai stata provata con sufficiente certezza, ma resta un fatto che appena iniziarono le incursioni aeree NATO l'esercito serbo iniziò operazioni volte a ottenere esodi massicci e compì in taluni casi dei veri massacri.

Durante quei mesi si sviluppò una serie molto intensa di attacchi aerei partiti dall'Italia e da navi nell'Adriatico (in un secondo momento anche dall'Ungheria), contro la presenza militare serba in Kosovo e contro la capacità bellica serba, con una scelta degli obiettivi ad ampio spettro e con interventi "dissuasivi" e intimidatori nei confronti della popolazione allo scopo di esercitare una pressione su Milošević; tra questi il bombardamento delle centrali elettriche (soprattutto con bombe alla grafite, a effetto "psicologico", che non provocano danni permanenti ma prolungati blackout), e il bombardamento della sede della televisione serba a Belgrado.

L'operazione Allied Force è stata la seconda azione militare nella storia della NATO sui territori dell'ex-Jugoslavia dopo l'operazione Deliberate Force del 1995 in Bosnia ed Erzegovina.

Il segretario generale della NATO Javier Solana dichiarò che il punto dell'operazione era applicare la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle nazioni unite n. 1199/98 per il cessate il fuoco, ma la Risoluzione non autorizzava in modo esplicito l'uso della forza.[21]

I Paesi della NATO tentarono di ottenere l'autorizzazione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU per l'azione militare, incontrando l'opposizione di Russia e Cina, le quali dichiararono che avrebbero posto il veto su tale misura. Di conseguenza, la NATO lanciò la sua campagna senza l'approvazione dell'ONU, affermando che si trattava di un intervento umanitario. Lo Statuto delle Nazioni Unite proibisce l'uso della forza, se non per una decisione del Consiglio di Sicurezza ai sensi del Capitolo VII, o di autodifesa contro un attacco armato, ma nessuna delle due circostanze era presente in questo caso.[21]

  1. ^ Norske jagerfly på vingene i går (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2012).
  2. ^ Turkish Air Force, su hvkk.tsk.tr. URL consultato il 24 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2009).
  3. ^ http://www.globalsecurity.org/military/ops/allied_force_orbat_trends.htm Accessed July 19, 2009. Archived. URL consultato il 5 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2009). 2009-07-22.
  4. ^ NATO Operation Allied Force (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2010).
  5. ^ Yugoslav & Serbian MiG-29s, su acig.org. URL consultato il 24 marzo 2009.
  6. ^ Two die in Apache crash., BBC May 5, 1999.
  7. ^ Daniel Williams, 'We're Trapped ... We Can't Get Out, in Washington Post, 2 aprile 1999. URL consultato il 20 ottobre 2022.
  8. ^
    One AV-8B Harrier thought to have crashed in the Mediterranean NATO PLANE DOWNED, PBS. URL consultato il 26 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2000).
  9. ^ Photos: Lockheed F-117A Nighthawk Aircraft Pictures, su airliners.net. URL consultato il 24 marzo 2009.
  10. ^ Генерал Великович на авиашоу (довоенная фотография). 26 марта ему предстояло сбить F-16 (88-0490 Генерал Великович на авиашоу (довоенная фотография). 26 марта ему предстояло сбить F-15C (88-0490.
  11. ^ Holloman commander recalls being shot down in Serbia, su f-16.net. URL consultato il 24 marzo 2009.
  12. ^ Photos: General Dynamics F-16CG Night Falcon (401) Aircraft Pictures, su airliners.net. URL consultato il 24 marzo 2009.
  13. ^ UAVs failing: the "Soda straw" and "just a few crashes" excusemonger paradigm.
  14. ^ Operation Allied Force.
  15. ^ a b B92 - News - Serbia marks anniversary of NATO bombing, su b92.net (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2011).
  16. ^ a b TANJUG, su tanjug.rs (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2011).
  17. ^ David Hackworth, Spinners, sinners and no winners, su worldnetdaily.com (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2008).
  18. ^ a b frontline: war in europe: facts & figures, su pbs.org.
  19. ^ Colin Clark, To Rebuild the Air Force: Insurgents Offer Tough Air Critique, su cdi.org, CDI, 3 marzo 2009. URL consultato il 19 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2011).
  20. ^ Commissione parlamentare di inchiesta (PDF).
  21. ^ a b Mary Ellen O'Connell, The UN, NATO, and International Law after Kosovo, in Human Rights Quarterly, vol. 22, n. 1, 2000, pp. 57–89, DOI:10.1353/hrq.2000.0012, ISSN 0275-0392 (WC · ACNP), JSTOR 4489267.

Developed by StudentB