800 000 uomini 553 mezzi corazzati (carri armati e cannoni d'assalto) 831 aerei (rinforzati durante la battaglia da altri 200 000 uomini, 500 carri armati e 250 aerei)[1]
2 331 000 uomini 4 070 carri armati e cannoni semoventi 24 363 pezzi d'artiglieria 5 327 aerei[2]
Perdite
circa 450 000 morti, feriti e prigionieri[3] e circa 1 000 mezzi corazzati (22 giugno-20 agosto)[4][5][6]
178 000 tra morti e dispersi, 587 308 feriti e 2 900 mezzi corazzati (periodo 22 giugno-29 agosto)[7]
Operazione Bagration (in russo: Oперация Багратион, Operacija Bagration, in tedesco: Operation Bagration) era il nome in codice assegnato dallo Stato maggiore generale sovietico (su suggerimento dello stesso Stalin[8]) alla grande offensiva sferrata dall'Armata Rossa nell'estate del 1944 in Bielorussia e nella Polonia orientale che avrebbe provocato la completa disfatta delle forze tedesche del gruppo d'armate Centro schierato in quelle regioni: le operazioni militari ebbero inizio il 22 giugno 1944 e terminarono il 1º agosto, anche se duri combattimenti lungo la Vistola e il Niemen si prolungarono ancora sino alla fine del mese.
^In Haupt 1990, p. 192, si trovano i dati delle perdite di carri armati tedeschi su tutto il Fronte orientale a giugno (528), luglio (1068) e agosto (769), per un totale di 2 365 panzer distrutti, senza contare i cannoni semoventi.
^Secondo N. Zetterling, la Wehrmacht perse in tre mesi su tutti i fronti 4 050 mezzi corazzati; in: Zetterling 2000, p. 82.
^Glantz 2000, p. 298; queste cifre comprendono tutte le perdite subite dai tre "fronti bielorussi" e dal "1º fronte baltico", incluse le perdite dell'offensiva Lublino-Brest e delle battaglie sulla Vistola. Non sono incluse, invece, le perdite subite dai sovietici del "1º fronte ucraino" nell'offensiva Leopoli-Sandomierz.