L'Ordine di Santa Maria della Mercede (in latino Ordo Beatae Mariae Virginis de Mercede) è un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i frati di questo ordine mendicante, detti mercedari, pospongono al loro nome la sigla O. de M.[1]
L'ordine venne fondato a Barcellona il 10 agosto 1218 da Pietro Nolasco con lo scopo di liberare i prigionieri cristiani fatti schiavi dei musulmani o dei pagani (a tal fine, i mercedari aggiungono ai tre voti consueti un quarto voto, detto "di redenzione", mediante il quale si impegnano a sostituire con la loro persona i prigionieri in pericolo di rinnegare la fede) e venne approvato il 17 gennaio 1235 da papa Gregorio IX, che assegnò ai religiosi come norma fondamentale la regola di sant'Agostino.[2]
Data la sua finalità, in origine l'ordine ebbe carattere laicale e militare ma agli inizi del XIV secolo la componente clericale divenne prevalente e i maestri generali iniziarono a essere eletti tra i sacerdoti.[3] I mercedari vennero assimilati agli ordini mendicanti nel 1690.[2]
Nello spirito della riforma che seguì il concilio di Trento l'ordine si divise in un ramo "calzato" e in uno "scalzo", divenuto poi indipendente.[4]
Dopo la scomparsa della schiavitù i mercedari si specializzarono nell'insegnamento e nell'apostolato missionario: dopo il concilio Vaticano II, secondo lo spirito del fondatore, i frati hanno ripreso il contrasto alle nuove forme di schiavitù di carattere politico, sociale e psicologico.[5]