Oskar Schindler (IPA: [ˈɔs.kaʁ ˈʃɪnd.lɐ], ; Zwittau, 28 aprile 1908 – Hildesheim, 9 ottobre 1974) è stato un imprenditore tedesco.
È ricordato per aver salvato più di 1000 ebrei dallo sterminio della Shoah, durante la seconda guerra mondiale;[1][2] nonostante non se ne conosca il numero esatto, secondo alcune fonti furono tra i 1200[3][4] e i 1300.[5] Schindler utilizzò il pretesto di impiegarli come personale necessario allo sforzo bellico presso la sua fabbrica di utensili, la D.E.F. (Deutsche Emaillewaren-Fabrik), situata in via Lipowa n. 4, nel distretto industriale di Zabłocie, a Cracovia.
L'intera vicenda fu divulgata al grande pubblico grazie all'incontro tra lo scrittore australiano Thomas Keneally e il negoziante Leopold Pfefferberg (detto Poldek), un sopravvissuto allo sterminio grazie a Schindler e del quale, dopo la guerra, divenne fraterno amico. Keneally fu colpito dalla storia e, stabiliti vari contatti con gli altri Schindlerjuden (gli "ebrei di Schindler"), nel 1982 scrisse il romanzo La lista di Schindler da cui, successivamente, fu tratto il celebre film del 1993 Schindler's List - La lista di Schindler, diretto da Steven Spielberg.