Palpazione

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Un medico esegue la palpazione dell'addome di un bambino
La palpazione del polso: dipinto di Georg Emanuel Opiz Der Völler 1804

Per palpazione in campo medico, si intende una parte dell'esame obiettivo, dove il medico o l'infermiere utilizza le proprie mani a contatto col corpo del paziente esercitando pressioni, trazioni, penetrazione di organi ed apparati accessibili, sfregamenti, premiture per molteplici finalità:

  • valutazione di posizione, sede, dimensioni, forma, consistenza, continuità, movimenti e mobilità di un organo o tessuto (muscoli, fegato, tiroide, segmenti ossei, cuore, linfonodi, prostata, articolazioni, vescica, testicolo eccetera)
  • ricerca di segni clinici
  • individuazione di eventuali tumefazioni patologiche
  • determinazione della presenza ed entità di dolore evocato
  • ricerca polsi arteriosi fisiologici e patologici
  • rilevazione di fremiti, crepitii, fremito vocale tattile (FVT)
  • valutazione della presenza ed entità di edema
    • tissutale, per esempio agli arti inferiori: segno della fovea
    • raccolto in cavità, ad esempio in addome: ascite (segno del fiotto)
  • per avere indicazioni sulla temperatura di un distretto corporeo (ad esempio un'articolazione infiammata)
  • valutazione dello stato di idratazione
  • studio della sensibilità ed evocazione di riflessi
  • corpi estranei

Le parti più analizzate sono il torace e l'addome.

La palpazione può essere superficiale, media o profonda.

Può essere condotta con una o, più frequentemente, con due mani (palpazione bimanuale).

  1. ^ Conti PC, Dos Santos Silva R, Rossetti LM, De Oliveira Ferreira Da Silva R, Do Valle AL, Gelmini M., Palpation of the lateral pterygoid area in the myofascial pain diagnosis., in Oral Surg Oral Med Oral Pathol Oral Radiol Endod., vol. 105, marzo 2008.

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