Pantheon Tempio dedicato a tutti gli Dei | |
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Civiltà | Romana |
Utilizzo | tempio |
Stile | adrianeo |
Epoca | 112-124 d.C. |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Roma |
Dimensioni | |
Superficie | 2 000 m² |
Altezza | 45,6 m |
Larghezza | 54,5 m |
Amministrazione | |
Patrimonio | Centro storico di Roma |
Ente | Ministero della cultura - Direzione Musei statali di Roma |
Responsabile | Gabriella Musto |
Visitabile | Sì |
Visitatori | 4 926 809 (2022) |
Sito web | www.pantheonroma.com/ |
Mappa di localizzazione | |
Il Pantheon (in greco antico: πάνθεων [ἱερόν]?, Pántheon [hierón], "[tempio] di tutti gli dei"), in latino classico Pantheum,[1] è un edificio della Roma antica situato nel rione Pigna nel centro storico, costruito come tempio dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future. Fu fondato nel 27 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto, che lo dedicò alla dea Cibele e a tutti gli dei. Fu fatto ricostruire dall'imperatore Adriano presumibilmente dal 112-115 fino al 124 d.C. circa,[2] dopo che gli incendi dell'80 e del 110 d.C. avevano danneggiato la costruzione precedente di età augustea.[3]
È composto da una struttura circolare unita a un pronao in colonne corinzie (otto frontali e due gruppi di quattro in seconda e terza fila) che sorreggono un frontone. La grande cella circolare, detta rotonda, è cinta da spesse pareti in muratura e da otto grandi piloni su cui è ripartito il peso della caratteristica cupola emisferica in calcestruzzo che ospita al suo apice un'apertura circolare detta oculo, il quale permette l'illuminazione dell'ambiente interno. L'altezza dell'edificio calcolata all'oculo è pari al diametro della rotonda, caratteristica che rispecchia i criteri classici di architettura equilibrata e armoniosa. A quasi due millenni dalla sua costruzione, la cupola intradossata del Pantheon è ancora oggi una delle cupole più grandi di tutto il mondo,[4] e nello specifico la più grande costruita in calcestruzzo romano.[5]
All'inizio del VII secolo il Pantheon venne donato dall'imperatore d'oriente Foca a papa Bonifacio IV e fu convertito in basilica cristiana chiamata Santa Maria della Rotonda[6] o Santa Maria ad Martyres, il che gli ha consentito di sopravvivere quasi integro alle spoliazioni patite dagli altri edifici della Roma classica. Gode del rango di basilica minore ed è l'unica basilica di Roma oltre a quelle patriarcali ad avere ancora un capitolo.[7] Gli abitanti di Roma lo chiamavano popolarmente la Rotonna[8] ("la Rotonda"), da cui derivano anche il nome della piazza e della via antistanti.[9]
Attualmente proprietà demaniale dello Stato italiano, dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo ha gestito tramite il Polo museale del Lazio, e dal dicembre 2019 attraverso la Direzione Musei statali di Roma. Nel 2019 ha fatto registrare 8 955 569 visitatori, risultando il sito museale statale italiano più visitato.[10]