Trattato di non aggressione fra la Germania e l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche | |
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Firma del trattato da parte di Molotov alla presenza di Ribbentrop e Stalin | |
Tipo | trattato bilaterale |
Firma | 23 agosto 1939 |
Luogo | Mosca, Unione Sovietica |
Efficacia | 31 agosto 1939 |
Scadenza | 22 giugno 1941 con l'inizio dell'Operazione Barbarossa (de facto) |
Parti | Germania nazista Unione Sovietica |
Firmatari | Joachim von Ribbentrop Vjačeslav Molotov |
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Il trattato di non aggressione fra il Reich tedesco e l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, comunemente chiamato patto Molotov-Ribbentrop o patto Hitler-Stalin,[1] fu un patto di non aggressione di durata decennale stipulato a Mosca il 23 agosto 1939 fra la Germania nazista e l'Unione Sovietica e firmato rispettivamente dal ministro degli Esteri sovietico Vjačeslav Molotov e dal ministro degli Esteri tedesco Joachim von Ribbentrop.
I contraenti s'impegnavano a non aggredirsi reciprocamente, a non appoggiare potenze terze in azioni offensive e a non entrare in coalizioni rivolte contro uno di essi.
L'accordo inoltre definiva in base a un «Protocollo segreto» anche le rispettive acquisizioni territoriali corrispondenti ai loro obiettivi di espansione: in questo modo l'URSS si assicurò l'annessione della Polonia orientale, i Paesi baltici e la Bessarabia per ristabilire i vecchi confini dell'Impero zarista, mentre la Germania si vide riconosciute le pretese sulla parte occidentale della Polonia[2].
Quattro giorni prima, Germania nazista e URSS avevano anche firmato un primo accordo commerciale, a quale ne sarebbero seguiti altri due, nel 1940 e nel 1941.