Il pauperismo (dall'inglese pauperism dal 1815), se inteso con l'accezione marxista di depauperamento, è un fenomeno economico e sociale caratterizzato dalla presenza di larghi strati di popolazione, o anche di intere aree, in condizioni di profonda miseria dovuta a fattori economici e strutturali (mancanza di capitali o di risorse) o a fattori eccezionali (guerre, calamità naturali, carestia ecc.).
In una diversa accezione con valenza positiva, il termine può indicare lo stato di povertà frutto di una scelta professata laica o religiosa, auspicata in molte filosofie e religioni, praticata anche in alcune comunità cristiane[1], ovvero uno stile di vita improntato a sobrietà[2].