Un pellegrinaggio è un viaggio compiuto per devozione, ricerca spirituale, o penitenza, verso un luogo considerato sacro. Il termine proviene dal latino peregrinus ("straniero"; da per + ager, "attraverso i campi"), che indicava colui che non abita in città, ovvero lo straniero, qualcuno costretto a condizioni di civilizzazione ridotta.
La definizione di pellegrinaggio indica un particolare tipo di viaggio, un andare finalizzato, un tempo che l'individuo stralcia dalla continuità del tessuto ordinario della propria vita (luoghi, rapporti, produzione di reddito), per connettersi al sacro. Il suo uso successivo invece - il nostro - implica una scelta. Chi parte in pellegrinaggio non si trova ad essere, ma si fa straniero e di questa condizione si assume le fatiche e i rischi, sia interiori che materiali, in vista di vantaggi spirituali - come incontrare il sacro in un luogo lontano, offrire i rischi e i sacrifici materialmente patiti in cambio di una salvezza o di un perdono metafisici - e perché no anche materiali, grazie alle avventure e occasioni che, strada facendo, non possono mancare.
In tutte le grandi religioni storiche esistono indicazioni, forme, destinazioni e finalizzazioni, del pellegrinaggio.[1] Attualmente la diminuzione dei tempi, dei rischi e dei costi di viaggio, nonché la desacralizzazione delle culture, fanno sì che la categoria culturale del pellegrinaggio sia ormai sempre più intrecciata con quella del turismo di massa, del quale viene anzi spesso considerata una specie di sottoclasse, almeno dagli operatori economici del settore (turismo religioso).