Pellicola cinematografica

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Esempio di 35 millimetri (pellicola cinematografica)

La pellicola cinematografica o film[1] è un nastro fotosensibile impiegato nel cinema per realizzare documentazioni filmate, con funzioni diverse nelle varie fasi, dalla produzione alla distribuzione. La pellicola è un lungo nastro, o striscia, di triacetato di cellulosa o tereftalato di polietilene (poliestere, più resistente e sottile), ricoperto con uno o più strati di emulsione sensibile alla luce, in cui microcristalli di alogenuri d'argento sono dispersi in una soluzione gelatinosa trasparente. La pellicola in bianco e nero contiene un singolo strato di emulsione, mentre quella a colori ne contiene tre. Con riferimento alla larghezza della striscia, dal 1909, il formato normale della pellicola fu il 35 mm (con doppia fila di perforazioni su entrambi i lati e quattro coppie di fori per fotogramma, di passo 4,75 mm). Nel film 35 mm, la pista sonora è a banda ottica (che da tempo ha soppiantato quella magnetica) ed è posizionata lungo il bordo destro, accanto alla perforazione. Insieme al formato 35 mm, hanno trovato impiego nella cinematografia spettacolare, anche formati maggiori, ad esempio da 56 e da 70 mm.[2]

  1. ^ Francesco Sabatini e Vittorio Coletti, film, in Il Sabatini Coletti - Dizionario della lingua italiana, edizione online su dizionari.corriere.it, 2018.
  2. ^ PELLICOLA - Treccani, su Treccani. URL consultato il 20 maggio 2024.

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