Piero di Giovanni Bonaccorsi, detto Perino o Perin del Vaga (Firenze, 23 giugno 1501 – Roma, 19 ottobre 1547), è stato un pittore italiano allievo a Firenze di Ridolfo del Ghirlandaio, e a Roma collaboratore di Raffaello.
Per Giuliano Briganti, Perino si differenzia «...dai colleghi della cerchia raffaellesca per una fantasia più accesa, per un fare più estroso e bizzarro, per quel suo stile corsivo, deformato entro moduli di un'esasperata eleganza che ben presto si allontana dal raffaellismo più statico e classicheggiante».
Perino del Vaga, come Giulio Romano, non si preoccupa di mantenere l'armonia e l'equilibrio lasciato in eredità da Raffaello ma, ormai superato definitivamente il naturalismo quattrocentesco, cerca di svolgere al meglio il suo nuovo ruolo di pittore di corte: alleggerisce le forme che rende più brillanti per poter caricare di contenuti intellettualistici la decorazione e accentuarvi la funzione simbolica; così, nelle decorazioni genovesi, Andrea Doria non può essere solo un ammiraglio, ma deve diventare Nettuno e allora Carlo V deve essere almeno Giove, mentre nelle decorazioni di Castel Sant'Angelo Perino frammenta la narrazione affollando le figure in pareti prive di sfondi prospettici e paesaggistici, come a soffocare l'osservatore sotto la sovrabbondanza dei suoi simboli.