Piero Belli

Piero Belli (Spoleto, 17 settembre 1882San Giorgio Vesuviano, 10 marzo 1957) è stato un giornalista e scrittore italiano, che ebbe una certa notorietà nel primo dopoguerra.

Aderì al futurismo e fu amico di Ottavio Dinale. Scrisse durante la prima guerra mondiale il romanzo L'ultimo garibaldino.

Fu giornalista del Popolo d'Italia, il quotidiano fondato da Benito Mussolini, e in tale veste nel 1920 seguì l'impresa di Fiume di Gabriele D'Annunzio[1], che esaltò in seguito nel libro La notte di Ronchi.

Nel 1921 fu per qualche mese redattore capo del Popolo d'Italia, e nel 1924 fu corrispondente del giornale a bordo della nave Italia, durante la crociera in America Latina: le sue corrispondenze dalla crociera furono pubblicate su diversi quotidiani e infine raccolte nel libro Al di là dei mari[2].

Fu corrispondente nella guerra d'Etiopia, esperienza raccolta nel volume Un'orda barbarica al servizio della civiltà. L'agonia del brigantaggio abissino.

  1. ^ Pier Luigi Vercesi, L'Italia in prima pagina. I giornalisti che hanno fatto la storia, Francesco Brioschi editori, 2008, p.157 e ss.; Alberto Ciampi, 1920: la breve estate di Fiume. Belli Cambellotti, D'Annunzio, De Ambris: l'estetica va alla guerra, Centro studi storici della Val di Pesa (San Casciano), 2006.
  2. ^ Eugenia Scarzanella, Angelo Trento, L'immagine dell'America latina nel fascismo italiano (convegno della Società italiana per lo studio della storia contemporanea, Milano, Università Cattolica, 2002).

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