Pietro d'Acquarone

Pietro d'Acquarone

Ministro della Real Casa del Regno d'Italia
Durata mandato1939 –
4 giugno 1944
PredecessoreAlessandro Mattioli Pasqualini
SuccessoreFalcone Lucifero

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato23 gennaio 1934 –
7 novembre 1947[1]
LegislaturaXXIX - XXX
Incarichi parlamentari
Membro della commissione delle forze armate (17 aprile 1939 – 5 agosto 1943)
Sito istituzionale
Pietro Acquarone
NascitaGenova, 9 aprile 1890
MorteSanremo, 13 febbraio 1948
Luogo di sepolturaCimitero monumentale di Staglieno
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Regno d'Italia
Forza armata Regio esercito
Anni di servizio19091924
GradoGenerale di Brigata
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
BattaglieFalzarego
Monfalcone
DecorazioniMedaglia di Bronzo al Valore Militare
Medaglia d'Argento al Valore Militare
Croce al merito di guerra
Altre carichepolitico, imprenditore
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Pietro d'Acquarone, I duca d'Acquarone
I Duca d'Acquarone
Stemma
Stemma
In carica19 ottobre 1942 –
13 febbraio 1948
Predecessoresé stesso come Conte d'Acquarone
SuccessoreLuigi Filippo d'Acquarone, II duca d'Acquarone
IV Conte d'Acquarone
In carica? –
19 ottobre 1942
PredecessoreLuigi Filippo Acquarone, III conte d'Acquarone
Successoresé stesso come Duca d'Acquarone
Altri titoliPatrizio genovese
NascitaVilla Madre Cabrini, Genova, 9 aprile 1890
MorteVilla del Sole, Sanremo, 13 febbraio 1948 (57 anni)
Luogo di sepolturaCimitero monumentale di Staglieno
DinastiaAcquarone
PadreLuigi Filippo Acquarone, III conte d'Acquarone
MadreMaria Pignatelli Montecalvo
ConsorteMaddalena Trezza di Musella
FigliUmberta
Luigi Filippo
Cesare
Maddalena
ReligioneCattolicesimo

Pietro d'Acquarone, I duca d'Acquarone, IV conte d'Acquarone, nato Pietro Acquarone (Genova, 9 aprile 1890Sanremo, 13 febbraio 1948), è stato un nobile, politico, militare e imprenditore italiano che ricoprì la carica di Ministro della Real Casa del Regno d'Italia. Fu una delle personalità chiave della caduta del fascismo in Italia facendo da intermediario fra il sovrano, gli esponenti politici del prefascismo e alcuni membri del Gran consiglio del fascismo, al fine di rimuovere Benito Mussolini, nominare al suo posto un governo non fascista e concordare con le Forze armate angloamericane la fine delle ostilità.[2][3][4] Fu inoltre consigliere fidato di re Vittorio Emanuele III e dell'allora principe ereditario Umberto.

Era il nonno paterno del giornalista Filippo d'Acquarone, figlio del figlio ed erede Luigi Filippo, II duca d'Acquarone, e di Emanuela Castelbarco Pindemonte Rezzonico (figlia del conte Emanuele Alberto Castelbarco e di Wally Toscanini, figlia sua volta del famoso direttore d'orchestra Arturo Toscanini).

  1. ^ Il Senato del Regno cesso' le sue funzioni il 3 Agosto 1943 e fu abolito ufficialmente il 7 Novembre 1947, con la decadenza dei Senatori, ai sensi della Legge Costituzionale 3 novembre 1947, n. 3
  2. ^ Acquaróne, Pietro, duca, in Biografie in Storia, Treccani, Roma. URL consultato l'8 maggio 2021.
  3. ^ Claudio Pavone, Acquarone, Pietro, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 1, Treccani, Roma, 1960. URL consultato l'8 maggio 2021.
  4. ^ Acquarine (d') Pietro, in Indice dell'Attività Parlamentare, Fascicolo personale, Senato della Repubblica, Roma. URL consultato l'8 maggio 2021.

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