Pirro

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Pirro
Pirro raffigurato come Marte. Statua marmorea del I secolo d.C. conservata presso i Musei Capitolini.
Re dell'Epiro
In carica306 - 300 a.C. (I)
298 - 272 a.C. (I)
PredecessoreAlceta II (I)
Neottolemo II (II)
SuccessoreNeottolemo II (I)
Alessandro II (II)
Re di Macedonia
In carica288 - 285 a.C (I)
274 - 272 a.C. (II)
PredecessoreDemetrio Poliorcete (I)
Antigono Gonata (II)
SuccessoreLisimaco (I)
Antigono Gonata (II)
Re di Sicilia
In carica277 a.C. –
276 a.C.
PredecessoreSosistrato
SuccessoreGerone II
NascitaEpiro, 318 a.C.
MorteArgo, 272 a.C.
Casa realeEacidi
PadreEacide II
MadreFtia II
ConiugiAntigone
Lanassa
nome non noto
Bircenna
nome non noto
FigliOlimpiade II
Tolomeo
Alessandro II
Eleno

Pirro (in greco antico: Πύρρος?, Pýrrhos, "il colore del fuoco, rosso biondo"; Epiro, 318 a.C.Argo, 272 a.C.) è stato re dell'Epiro tra il 306 e il 300 a.C. e di nuovo nel periodo 298-272 a.C.

Appartenente alla casa degli Eacidi (che dichiarava di discendere da Neottolemo, figlio di Achille) e imparentata agli Argeadi e quindi ad Alessandro Magno,[1][2] dal 306 a.C. fu re della sua gente, i Molossi,[3][4] tribù preponderante dell'antico Epiro nei periodi 288-285 a.C. e 273-272 a.C. La storia lo accredita come uno dei principali antagonisti della Repubblica romana.[5][6]

Fu uno dei condottieri alessandrini più rilevanti, tanto che Annibale lo ritenne il più astuto degli strateghi. Fu però anche abile diplomatico e valido propagandista del proprio stesso mito: diffuse la voce che Achille e Eracle fossero suoi avi. Il libro di storie di Timeo di Tauromenio si conclude con le sue gesta e Plutarco gli dedicò una delle sue Vite parallele, raffrontandolo a Gaio Mario.[7]

  1. ^ Jones, p. 45.
  2. ^ American Numismatic Society, p. 196.
  3. ^ Borza, p. 62.
  4. ^ Chamoux, p. 62.
  5. ^ (EN) Pyrrhus, su britannica.com. URL consultato il 30 settembre 2013.
  6. ^ Plutarco.
  7. ^ Finley, p. 128.

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