Pitagora

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Copia romana del I secolo a.C. di originale greco conservata nei Musei Capitolini di Roma

Pitagora (in greco antico: Πυθαγόρας?, Pythagóras; Samo, tra il 580 a.C. e il 570 a.C.Metaponto, 495 a.C. circa) è stato un filosofo, matematico, scienziato e legislatore greco antico.

Forse figlio di Mnesarco, noto commerciante e incisore di sigilli, e Partenide, una delle donne più belle di Samo, successivamente chiamata Pythais, fu convinto a seguire le orme del padre, ma già in tenera età mostrò invece una predisposizione alle materie scientifiche e filosofiche, che lo portarono a girare il Mediterraneo alla ricerca di conoscenza e sapere, che egli attinse soprattutto alle scuole misteriche dell'antico Egitto. Fu inoltre taumaturgo, astronomo, scienziato, politico e fondatore a Crotone di una delle più importanti scuole di pensiero dell'umanità, che prese da lui stesso il nome: la Scuola Pitagorica.

A lui si deve la nascita della nozione di esoterismo in Occidente, basato su una trasmissione del sapere solo a cerchie ristrette di adepti.[1] Il suo pensiero ha avuto enorme importanza per lo sviluppo della scienza occidentale, avendo per primo intuito l'efficacia della matematica per descrivere il mondo[2], intesa però non come un insieme di conoscenze astratte e teoriche, ma come arte del saper vivere. La scuola italica, successivamente a lui intitolata, fu il crogiolo nel cui ambito si svilupparono molte conoscenze, in particolare quelle filosofiche, etiche, politiche, fin anche quelle matematiche e le sue applicazioni, come il noto teorema di Pitagora.

  1. ^ Pitagora, il padre dell'esoterismo, su giuseppebalena.it, 2016.
  2. ^ Lucio Lombardo Radice, La matematica da Pitagora a Newton, Edizione Muzzio, Roma, 2003.

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