I Pitti erano una confederazione di tribù di incerta origine (forse pre-celtica) stanziate, prima ancora della conquista romana, in quella che più tardi diventerà la Scozia orientale e settentrionale, fino al X secolo. Si opposero strenuamente all'invasione di Roma, e per ben tre volte riuscirono a passare il Vallo di Adriano, nel III secolo. I Pitti vivevano a nord dei fiumi Forth e Clyde. Si suppone fossero stati i discendenti dei Caledoni e di altre tribù nominate dagli storici romani o trovate nel planisfero di Tolomeo. La terra dei Pitti, conosciuta anche come Pittavia, gradualmente venne ad assorbire il regno di Dál Riata per formare il Regno di Alba. Alba si estese assorbendo il territorio britannico e berniciano e dall'XI secolo l'identità pitta viene ad essere descritta con un nuovo termine che definisce "Scotti" questa mescolanza di genti del Nord.
L'archeologia fornisce qualche aspetto della società dei Pitti. Sebbene molto poco sia rimasto dei documenti scritti, la loro storia fin dal tardo VI secolo è conosciuta tramite una varietà di fonti, compresa la Historia ecclesiastica gentis Anglorum di Beda, le "vite dei santi", come quelle di Columba e di Adomnán, e vari annali irlandesi. Sebbene l'impressione popolare che li caratterizzava potesse essere quella di un popolo oscuro e misterioso, invero i Pitti non lo furono affatto. Pur se confrontate con il carattere generale del Nord, Centro ed Est Europa, nella tarda antichità e nell'Alto Medioevo, la storia e la società dei Pitti sono bene attestate.[1]