La placenta (dal latino classico placenta, "focaccia"; termine a sua volta derivato dal greco πλακοῦς o πλακοῦντος: "di forma schiacciata"[1][2]) è un organo vascolare temporaneo tipico dell'apparato riproduttivo femminile nella sottoclasse dei mammiferi detti placentati.
La placenta è formata da un lato da tessuti originati dall'embrione (faccia corionica, che volge verso l'embrione o il feto), dall'altro da tessuti originati dalla madre (faccia basale, che volge verso il viscere materno: l'utero).
Essa collega il sistema circolatorio del concepito e della donna gravida e funge da "barriera" di separazione tra l'ambiente amniotico del feto e l'ambiente della cavità uterina. È inoltre un organo endocrino in quanto produce ormoni e li riversa nel torrente circolatorio della madre, come ad esempio la gonadotropina corionica.
La placenta si forma soltanto in età adulta come organo comune tra l'organismo madre e l'organismo figlio, ed è destinata all'eliminazione con il parto.
L'importanza a livello tassonomico, evolutivo e di conseguenza funzionale di questo importante organo, attraverso il quale avvengono gli scambi tra il corpo materno e l'embrione, è fondamentale. Data l'elevata biodiversità dei mammiferi, con tempi e modi di gestazione anche molto variabili, le placente hanno subìto processi evolutivi di specializzazione che ne hanno originato diverse tipologie.
La sottoclasse dei mammiferi placentati è detta dei teri, (il cui nome deriva dal greco θηρίον = bestia); essa si suddivide nelle infraclassi dei metaplacentati e degli euplacentati.
In alcuni mammiferi, quali alcune razze di bovini, felini, la madre libera il piccolo appena nato dalla placenta e dal sacco amniotico, e se ne ciba in quanto essi rappresentano una grande risorsa di proteine e di nutrimento per riacquistare le forze spese per il parto e dalla perdita di sangue che ne deriva.
Una forma di placenta esiste analogamente anche in alcuni altri animali vivipari, e in genere è soltanto analoga a livello funzionale con la vera placenta tipicamente mammaliana.