Polisonnografia è il termine comunemente usato per indicare una registrazione simultanea di più parametri fisiologici durante il sonno, mediante un polisonnigrafo. Normalmente nel corso del test vengono registrati due o più canali EEG, vari canali elettromiografici, i movimenti di torace e addome, il flusso oronasale, la saturazione di ossigeno nel sangue. L’esame risulta un esame non invasivo e viene utilizzato per l’analisi, la valutazione e la diagnosi dei disturbi del sonno [1], tra cui il disturbo del movimento periodico degli arti, la narcolessia, l'insonnia cronica e il disturbo comportamentale del sonno REM, la sindrome delle apnee notturne. L’esame viene considerato gold standard per la diagnosi di OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome).
Le linee guida della procedura diagnostica nella sindrome delle apnee ostruttive nel sonno dell'adulto[2] [Sintassi della frase non chiara, forse manca una preposizione?] Commissione Paritetica Associazione Italiana Medicina del Sonno (AIMS)[3] e Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO)[4] indicano il percorso diagnostico più adeguato in base alla presenza di determinati segni e sintomi. Le stesse distinguono quattro “livelli” di indagine ed in particolare: il monitoraggio notturno cardiorespiratorio ridotto (livello IV), il monitoraggio notturno cardiorespiratorio completo (livello III)[5], la polisonnografia notturna con sistema portatile (livello II)[6], la polisonnografia notturna in laboratorio (livello I). I vari livelli si differenziano per il numero e la tipologia di parametri monitorati durante il sonno; solo il livello IV prevede la sorveglianza del paziente e della qualità del tracciato per tutta la notte e deve essere eseguita in un laboratorio del sonno.[Veramente il livello IV è "ridotto", qui ora viene descritto come se fosse il più completo e controllato.][senza fonte]