La politica demografica è l'insieme delle misure attuate da uno stato, ente o organismo pubblico atte a modificare, ovvero stimolare o diminuire la crescita della popolazione o a modificarla in modo qualitativo o quantitativo[1].
L'argomento è spesso trattato come "controllo delle nascite" o "controllo della popolazione".
Le principali misure impiegate sono il sostegno alla diffusione di informazioni riguardo all'utilizzo dei metodi contraccettivi, e la promozione di campagne pubbliche volte a propagare un modello di famiglia ristretta[2].
Esempi importanti di politica demografica sono:
- ^ È definita politica demografica l’azione svolta dai pubblici poteri nei riguardi della popolazione al fine di determinare in essa mutamenti sotto vari aspetti, specie quello quantitativo (norme tendenti ad accrescerla o limitarla). Una politica d. venne perseguita in Italia dal regime fascista anche con misure di carattere amministrativo (imposta sui celibi, premi di nuzialità e natalità, sgravi fiscali per famiglie numerose ecc.). In Enciclopedia Treccani al lemma Demografia Punto 4 Politica demografica http://www.treccani.it/enciclopedia/demografia/#politicademografica-1
- ^ (EN) Tiloka de Silva e Silvana Tenreyro, Population Control Policies and Fertility Convergence, in Journal of Economic Perspectives, vol. 31, n. 4, 1º novembre 2017, pp. 205–228, DOI:10.1257/jep.31.4.205. URL consultato il 19 giugno 2020.
- ^ From population control to reproductive rights: feminist fault lines (PDF), in Rosalind Pollack Petchesky, Reproductive Health Matters Volume 3, Issue 6, November 1995. Taylor & Francis
- ^ Celia W. Dugger, Relying on Hard and Soft Sells, India Pushes Sterilization, in The New York Times, 22 giugno 2001. URL consultato il 1º settembre 2016.