Pontificie Opere Missionarie

Le Pontificie Opere Missionarie nacquero in Francia nel XIX secolo. La loro missione è di promuovere la partecipazione di tutti i fedeli cattolici alla vita apostolica della Chiesa.

Da un piano di preghiera e di raccolta di offerte immaginato nel 1819 dalla beata Pauline Marie Jaricot, nel 1822 a Lione venne fondata l'Opera della Propagazione della Fede. Nel 1843 monsignor Charles de Forbin-Janson fondò a Parigi l'Opera dell'Infanzia Missionaria (o della Santa Infanzia). Nel 1889 le signore Bigard fondarono a Caen l'Opera di San Pietro Apostolo. Infine, nel 1916 il beato Paolo Manna fondò in Italia la Pontificia Unione Missionaria.

L'obiettivo comune e principale delle Pontificie Opere Missionarie è quello di "promuovere lo spirito missionario universale nel popolo di Dio".[1] A tal fine informano sulla vita e sui bisogni della missione universale, stimolano le Chiese a pregare l'una per l'altra e si adoperano per promuovere lo scambio reciproco di personale e mezzi materiali. Agiscono come mezzo di comunicazione privilegiato tra queste stesse Chiese. Ogni Opera poi concretizza questo impegno secondo le sue modalità specifiche. Sono un'agenzia del governo della Chiesa cattolica e riferiscono direttamente alla Santa Sede.

È loro compito primario dare impulso alla cooperazione, armonizzare le forze missionarie e garantire un'equa distribuzione degli aiuti finanziari che ricevono per la missione della Chiesa nei paesi più poveri.

L’organo di informazione delle Pontificie Opere è l’Agenzia Fides.

  1. ^ Papa Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio, su vatican.va, 7 dicembre 1990. URL consultato il 22 aprile 2021.
    «In questa opera di animazione il compito primario spetta alle Pontificie Opere Missionarie. [...] Le quattro opere [...] hanno in comune lo scopo di promuovere lo spirito missionario universale in seno al popolo di Dio»

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