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La Basilicata
Le province lucane

«... La Lucania è il territorio posto tra la costa del Tirreno, dal Sele al Lao, e quella dello Ionio, da Metaponto a Turi...»

La Basilicata, (il cui attuale territorio coincide in parte con la regione storica della Lucania, da cui uno degli etnonimi dei suoi abitanti), è una regione dell'Italia meridionale di 590 512 abitanti. Confina a sud est con il mar Ionio (golfo di Taranto), a est con la Puglia, ad ovest con la Campania, a sud-ovest con il mar Tirreno e a sud con la Calabria. Le città principali sono Potenza (capoluogo di Regione e di provincia) e Matera (capoluogo di provincia); Melfi, Pisticci e Policoro, tra le altre, sono i centri economicamente più rilevanti.

La Provincia di Potenza è una provincia della Basilicata di 386 754 abitanti. Affacciata ad ovest per un breve tratto sul Mar Tirreno, confina ad ovest con la Campania (Provincia di Salerno e Provincia di Avellino), a nord con la Puglia (Provincia di Foggia, Provincia di Barletta-Andria-Trani e Città metropolitana di Bari), a est con la Provincia di Matera, a sud con la Calabria (Provincia di Cosenza).

La Provincia di Matera è una provincia della Basilicata di 203 759 abitanti. Affacciata ad est sul Mar Ionio, confina a nord con la Puglia (Città metropolitana di Bari e Provincia di Taranto), ad ovest con la Provincia di Potenza, a sud con la Calabria (Provincia di Cosenza).

Geografia
La Basilicata dal satellite.

La Basilicata ha una grande diversità ambientale, tanto che può essere suddivisa in 5 subaree:

  • Vulture-Melfese a nord-est, con altipiani per lo più seminati a grano, mentre, nella zona del monte Vulture, evidenzia alternanza di boschi e colline che ben si prestano alla vitivinicoltura;
  • Potentino/Dolomiti lucane/Val d'Agri, a nord-nord-ovest, con una prevalenza di boschi e montagne con un'altezza media di 1 200-1 500 metri;
  • Massiccio del Pollino/Monte Sirino a sud-ovest, che rappresenta la vera montagna lucana, con altezze anche superiori ai 2 000 metri e una notevole presenza di foreste e boschi;
  • Collina materana, al centro-est, che presenta collina ed alta collina, con una grande presenza di argille brulle e calanchi;
  • Metapontino, a sud-sud-est, una vasta pianura alluvionale caratterizzata da un'agricoltura intensiva di tipo industriale e una tipologia di costa di tipo bassa e sabbiosa.

Queste diversificazioni geografiche si esprimono anche in una peculiare biodiversità.

Immagini della Basilicata
Chiesa di Santa Maria degli Angeli ad Avigliano
Lo sapevi che...

L'Appennino lucano è il tratto dell'Appennino meridionale che si distende ad arco dalla sella di Conza (tra Campania e Lucania) al passo dello Scalone (in Calabria). È delimitato dai fiumi Sele ad ovest, Ofanto a nord, Bradano ad est, dal golfo di Taranto a sud-est, dal mar Tirreno a sud ovest e dalla piana di Sibari a sud.

Considerando anche i monti del Cilento (rientranti nell’omonimo Subappennino) questa parte della catena appenninica si estende molto al di là degli attuali confini politici della regione Basilicata, andando a comprendere un vasto territorio della provincia di Salerno (il promontorio del Cilento) ed uno relativamente meno esteso della provincia di Cosenza (i monti d’Orsomarso).

Architettura in Basilicata
Castello di Castrocucco

Il castello di Castrocucco è un castello della Basilicata. Si trova a Maratea, nella provincia di Potenza, nei pressi della frazione omonima, sospeso su un grande costone di roccia. Nel 2005 è stato sottoposto a tutela dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e tutta l'area circostante è stata individuata quale Sito di Interesse Comunitario. Nello stesso anno è stato reinserito nell'elenco dei monumenti nazionali italiani, da dove fu eliminato non si sa quando o perché.

Storia

L’insurrezione lucana è una serie di episodi del Risorgimento avvenuti in Basilicata nel mese di agosto dell'anno 1860. In questo periodo la provincia fu la prima, della parte continentale del Regno delle Due Sicilie, a dichiarare decaduto il re Francesco II di Borbone e a proclamare la sua annessione al Regno d'Italia.




Il castello di Melfi dove fu redatta la Costituzione.

Le Costituzioni di Melfi sono una serie di leggi promulgate nel 1231 dall'imperatore Federico II, appunto nella città di Melfi, e raccolte nel Liber Augustalis.

La volontà principale di Federico II era di ristabilire l'autorità imperiale, improntandola all'assolutismo romano, limitando i poteri e i privilegi acquisiti nel tempo dalle locali famiglie nobiliari e dai prelati.



Le ultime voci
Voci lucane in vetrina

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3 le voci lucane che sono o sono state in vetrina

Tursi

Vista della Rabatana.

Tursi (IPA: ['turːsi] Tùrs in dialetto tursitano, Thyrsoi in greco) è un comune di 5 218 abitanti della provincia di Matera. Vi ha sede la Comunità montana Basso Sinni. Il 4 maggio 2006 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha insignito il comune di Tursi del titolo onorifico di Città.

Centro medievale (circa V secolo) a 243 m s.l.m., nato originariamente attorno al castello e successivamente sviluppatosi nella vallata sottostante assumendo una singolare forma allungata. Il punto più alto del centro abitato è costituito proprio dal castello con un'altitudine di 346 m s.l.m..

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Melfi

Melfi vista dai cappuccini.

Melfi è un comune italiano di 17 345 abitanti della provincia di Potenza, secondo per numero di abitanti nella provincia dopo Potenza e quarto della Basilicata dopo il capoluogo di regione, Matera e Pisticci. Costituita da un centro storico di aspetto complessivamente medievale, la città è diventata recentemente uno dei centri più produttivi della Basilicata e uno dei maggiori nuclei industriali del Meridione: il polo industriale SATA, sorto nei primi anni novanta, ospita infatti uno dei più importanti stabilimenti del gruppo FIAT e diverse aziende dell'indotto automobilistico.

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Battaglia di Heraclea

La battaglia di Eraclea (o di Heraclea) si svolse nell'anno 280 a.C. tra le truppe della Repubblica romana guidate dal console Publio Valerio Levino e quelle della coalizione greca che univa Epiro, Taranto, Thurii, Metaponto ed Eraclea, sotto il comando del re Pirro d'Epiro.

Teatro dello scontro fu il territorio dominato dalla città di Eraclea, presso l'odierna Policoro. Come narra Plutarco, Pirro si accampò nella pianura tra Pandosia ed Eraclea, di fronte al fiume Siris (l'attuale Sinni). Tuttavia, poiché Tito Livio e Plinio il Vecchio precisano che Pirro era sì accampato vicino alla città, ma all'esterno dei suoi confini territoriali, si ritiene, con un certo grado di probabilità, che il suo campo fosse a circa 11 chilometri dal mar Ionio e a 6,5 da Eraclea, nell'attuale territorio di Tursi (nei pressi della frazione Anglona), laddove un tempo sorgevano le antiche mura della città di Pandosia.

All'inizio del III secolo a.C., Roma stava cercando di espandere la sua influenza sulla penisola italica e mirava alla conquista delle poleis magnogreche. Pirro accorse in difesa di Taranto con 25 500 uomini e 20 elefanti da guerra e furono proprio i pachidermi, animali sconosciuti ai Romani, a rivelarsi determinanti ai fini della vittoria. La battaglia fu il primo scontro tra il mondo ellenistico e quello romano. Dal punto di vista politico, la vittoria greco-epirota si rivelò nell'immediato proficua per la coalizione, poiché dopo questo scontro molte poleis della Magna Grecia chiesero protezione al re epirota; questo evento, tuttavia, non risultò comunque decisivo da un punto di vista militare, poiché molte città campane e latine rimasero fedeli alla Repubblica romana.

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