Il fascismo è un movimento politico sorto in Italia al termine della prima guerra mondiale da un'eterogenea commistione tra Arditi, sindacalisti rivoluzionari, futuristi, interventisti, legionari, squadristi e nazionalisti. Si basa su una filosofia politica di stampo autoritario e antiparlamentare, che combina elementi di corporativismo, nazionalismo, organicismo e distributismo. Nacque in parte come reazione alla Rivoluzione Bolscevica del 1917 ed al Biennio rosso (1919-1920), col sostegno economico degli agrari e industriali, in parte in polemica con le potenze dell'Intesa che, non rispettando le promesse di guerra, crearono il mito della Vittoria mutilata. In opposizione da una parte a queste e dall'altra al comunismo, intendeva porsi come Terza via, arrivando al potere in Italia grazie al colpo di Stato di Vittorio Emanuele III, il quale non dichiarò lo stato d'assedio in occasione della Marcia su Roma, preferendo consegnare il governo a Mussolini. Il nome deriva dalla parola fascio (lat.: fascis) e fa riferimento ai fasci degli antichi littori romani come simbolo di unione. L'ascia presente nel fascio simboleggiava il loro potere, in particolare il loro potere giurisdizionale. Fino ai primi anni trenta il fascismo rimase un'esperienza quasi esclusivamente italiana ma, in seguito alla Grande depressione, in molti paesi si formarono e conquistarono il potere movimenti fascisti lungo tutto l'arco del decennio. Durante la seconda guerra mondiale la conquista militare di gran parte dell'Europa da parte degli eserciti nazisti e fascisti, fra loro alleati, portò al potere molti di quei movimenti e milioni di persone morirono sia per dirette cause belliche, sia in seguito alla deportazione nei campi di sterminio, attuazione dalle politiche razziali naziste, promulgate anche dal fascismo italiano. Alla fine della guerra con la sconfitta delle Potenze dell'Asse, gli unici stati europei rimasti sotto governi di ispirazione fascista furono Spagna e Portogallo. A partire dal dopoguerra sono nati nuovi movimenti fascisti in tutto il mondo, sia con che senza pregiudizi razziali, e tutt'oggi sono presenti in numerose nazioni. |
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Città di fondazione del giorno: La città di Carbonia sorge alla fine degli anni Trenta come città di fondazione. Venne fondata con decreto n. 2189 del 5 novembre 1937 da re Vittorio Emanuele III ed inaugurata il 18 dicembre 1938 alla presenza di Benito Mussolini. La città sorse in brevissimo tempo e, complessivamente, venne a costare 325 milioni di lire. I motivi che indussero alla creazione della nuova città erano unicamente di natura contingente. Il comune di Carbonia venne istituito infatti dal fascismo, per dare organicità al nucleo di popolazione e minatori venutasi a stabilire nei pressi dei cantieri carboniferi, in seguito all'impulso dato a questo settore della politica autarchica. |
«Il Fascismo è una grande mobilitazione di forze materiali e morali. Che cosa si propone? Lo diciamo senza false modestie: governare la Nazione. Con quale programma? Col programma necessario ad assicurare la grandezza morale e materiale del popolo italiano. Parliamo schietto: non importa se il nostro programma concreto, non è antitetico ed è piuttosto convergente con quello dei socialisti, per tutto ciò che riguarda la riorganizzazione tecnica, amministrativa e politica del nostro Paese. Noi agitiamo dei valori morali e tradizionali che il socialismo trascura o disprezza, ma soprattutto lo spirito fascista rifugge da tutto ciò che è ipoteca arbitraria sul misterioso futuro.» |
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