L'Etica dimostrata con metodo geometrico (o Etica dimostrata secondo l'ordine geometrico; nell'originale latino: Ethica more geometrico demonstrata o Ethica ordine geometrico demonstrata; nota anche semplicemente come Etica o Ethica) è considerata l'opera principale del filosofoBaruch Spinoza; venne pubblicata postuma nel 1677, lo stesso anno della morte dell'autore.
Organizzata secondo un metodo assiomatico-deduttivo volto a garantire la certezza dei risultati (benché a prezzo di una lettura particolarmente ostica) essa si articola in cinque parti:
nella prima, su Dio, l'autore dimostra che esiste un'unica sostanzainfinita che che si manifesta in infiniti attributi, che nel loro complesso sono la sostanza stessa; solo due di questi, estensione e pensiero, sono percepibili per l'uomo. Questi due attributi «si esprimono nei "modi" ("affezioni" della sostanza), distinti in infiniti, in quanto coestesi all’infinità degli attributi, e finiti, ossia articolati nelle cose particolari». I modi, materiali e ideali, sono dominati da un determinismo al quale Dio stesso, identificato con la natura nel suo complesso, non si sottrae;
nella seconda, sulla mente, descrive il parallelismo tra il corpo e la mente dell'uomo che dà luogo alle nostre conoscenzesensibili e mostra come, oltre a queste, è possibile accedere anche a conoscenze adeguate, cioè chiare e distinte e certamente vere;
nella terza parte, sugli affetti, si mostra come l'intera gamma delle emozioni dell'uomo dipende da un fondamentale impulso all'autoconservazione, all'istinto vitale dal quale, in corrispondenza di un aumento della propria forza, deriva la gioia e in corrispondenza di una sua diminuzione la tristezza;
nella quarta si discute sia di come le idee inadeguate dell'uomo determinano la sua passività rispetto alle cause esterne di cui egli finisce per essere schiavo, sia della capacità della ragione di motivare l'uomo a contrastare le passioni e a convivere pacificamente con gli altri uomini;
nella quinta si dimostra che la mente umana, nella misura in cui arriva a concepire idee che non dipendono dal tempo, è eterna e, come tale, è una parte dell'infinità eterna dell'intelletto di Dio. La mente dell'uomo trova quindi in questa comunanza intellettuale con Dio, in questo reciproco amore intellettuale, la sua somma beatitudine.
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