Post-rock

Post-rock
Origini stilisticheExperimental rock
Indie rock
Alternative rock
In alcuni casi:
Rock progressivo
Shoegaze
Minimalista
Ambient
Free jazz
Musica elettronica
Dub
Noise
Origini culturaliStati Uniti, Canada e Regno Unito, metà anni ottanta
Strumenti tipiciChitarra, basso, batteria, tastiere, percussioni, e in minor parte voce, strumenti ad arco, xilofono, vibrafono
PopolaritàDiscreta, soprattutto se si considerano gli artisti indipendenti, anche se assai rilevante per alcuni artisti che hanno raggiunto la popolarità mainstream come Sigur Rós e Amiina.
Sottogeneri
Post-metal
Generi derivati
Post-metal
Generi correlati
Neoprogressive - Neopsichedelia - Noise rock - Shoegaze - Sludge metal

L'espressione post-rock indica, in senso ampio, un genere musicale che utilizza una strumentazione rock (chitarra elettrica, basso, batteria) in modo non conforme alla tradizione del rock stesso, attingendo più da altre tradizioni della musica d'avanguardia quali soprattutto jazz, musica elettronica, krautrock o simili.

I principali musicisti del genere suonano generalmente musica strumentale, che viene catalogata anche sotto il nome di instrumental rock.[1][2][3]

Insieme a molti altri generi musicali, il termine non è esattamente adeguato alla descrizione formale: per esempio, i Don Caballero e i Tortoise furono alcune delle band più prominenti della scena descritte come post rock, ma la loro musica è assai differente se messa a confronto, nonostante entrambi si concentrino su un lavoro chitarristico e ritmico creativo. Come risulta il termine è stato spesso rifiutato da buona parte degli ascoltatori.[4]

Anche se radicalmente legato alla scena della musica indie o underground degli anni 80 e 90, lo stile del post-rock spesso mostra delle caratteristiche simili a quelle dell'indie rock.[2][3]

  1. ^ Simon Reynolds, S. T., su thewire.co.uk, The Wire, maggio 1994. URL consultato l'8 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2001).
  2. ^ a b Nitsuh Abebe, The Lost Generation (PDF), su samizdat.cc, Pitchfork, 11 luglio 2005. URL consultato l'8 luglio 2008.
  3. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore allmusic
  4. ^ Mark Redfern, A Conversation with Mogwai's Dominic Aitchison, su undertheradarmag.com, Under the Radar, 2001. URL consultato il 28 novembre 2006 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2009).

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